Ponte di Ognissanti da sold-out: i leccesi fanno volare Bari

Bari è sempre più vicina all’obiettivo di destagionalizzare la presenza turistica in città. Il lungo ponte di Ognissanti, complici le temperature miti, registra presenze da record. Come confermano le strutture in overbooking. «Abbiamo concluso alla grande, siamo tutti in overbooking – spiega Giovanna Castrovilli, presidente dell’associazione Extralberghiero Terra di Bari – è un risultato che si è confermato anche quest’anno, nonostante il ponte di Ognissanti sia tradizionalmente un buon periodo per le nostre strutture».

Ad aver scelto Bari come meta per il ponte del primo novembre sono soprattutto gli italiani, anche se non mancano i turisti stranieri. «La presenza maggiore è quella dei turisti di prossimità – continua Castrovilli nella sua analisi dei flussi – italiani in generale e molti pugliesi che stanno girando, quest’ultima è una novità per noi: ci sono tanti leccesi che sono attratti dalla novità “Bari”, vengono in città perché non la conoscono e ne hanno sentito parlare. Mentre noi siamo più avvezzi a frequentare Lecce e il Salento in generale per loro è una scoperta che suscita molto entusiasmo». Tra gli stranieri spiccano invece polacchi, ungheresi, francesi e tedeschi: «In questo periodo è soprattutto la fascia della “terza età” tedesca a muoversi, come succede di solito, perché loro preferiscono il periodo di inizio o di fine stagione per spostarsi e andare in vacanza».

Si conferma anche in questo periodo autunnale la tendenza dei turisti a utilizzare il capoluogo pugliese come punto di appoggio per poi muoversi nei dintorni. Anche se a differenza di qualche anno fa Bari è diventata una città in cui ci si ferma a soggiornare, e non più una meta di passaggio. «La media dei soggiorni è di 4-5 giorni – aggiunge Giovanna Castrovilli – specialmente nel caso del turismo di prossimità la formula più utilizzata è quella del “long stay”. Molte coppie di italiani la usano come base a cui tornare dopo aver passato la giornata fuori per una gita fuori porta. Ma è una città che piace molto e dove si fermano volentieri».

Ora gli operatori guardano con fiducia al periodo natalizio, per il quale ci sono già molte prenotazioni, anche se rimane un margine di incertezza legato al caro energia e ai costi di gestione delle strutture che diventano sempre più onerosi. «C’è un buon grado di occupazione già per dicembre – conclude Castrovilli – dobbiamo però affrontare ancora ‘incognita dei costi. Da parte nostra cercheremo di mantenere i prezzi sotto controllo senza superare il 10% di aumento, così come abbiamo fatto questa estate».

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