Polemiche sul “caso merluzzo” a Bari: il dossier smentisce gli speculatori di turno

La discussione si sarebbe potuta chiudere in poche ore, soprattutto dopo che l’assessora comunale all’Istruzione, Paola Romano, aveva annunciato un repentino cambio del menù. Ma le polemiche sul caso merluzzo sono continuate, con una larga parte della politica locale pronta ad aizzare le famiglie contro l’azienda di ristorazione che si occupa dei pasti, la Ladisa.

Lo ha fatto, per esempio, la presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Bari Silvia Russo Frattasi. Nel corso della riunione, la consigliera ha chiesto di convocare la responsabile dei servizi scolastici Caterina Val Rosso. L’obiettivo era sondare all’interno del contratto firmato da Ladisa Ristorazione le possibili penali da far pagare. Ma quali penali, se anche i controlli dei Nas hanno confermato che nel centro cottura e nelle scuole della città è tutto in regola? Non si sa. Tra l’altro, in Commissione è stato chiesto anche di visionare le relazioni che i responsabili del controllo mensa delle scuole hanno, attraverso i loro dirigenti, fatto recapitare alla Ripartizione. Ma sarebbe bastato rivolgersi sempre all’assessora, il cui ufficio è a poca distanza dall’aula in cui la commissione si riunisce, per apprendere che nessuna di quelle relazioni contiene un giudizio negativo.

Sulla stessa onda, anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Picaro. Il meloniano, infatti, subito dopo il caso scatenato dalle segnalazioni dei genitori, aveva chiesto di accertare quanto segnalato con ispezioni igienico-sanitarie e porre in essere tutte le azioni necessarie alla risoluzione. E ora, la risposta dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e sanità (Nas) è arrivata: problemi da risolvere non ce ne sono. La stessa cosa vale anche per il consigliere regionale della Lega Fabio Romito. Il salviniano aveva espresso l’intenzione di incontrare i genitori e i dirigenti scolastici, cosa che, effettivamente, ha fatto nei giorni scorsi. Una mossa certamente legittima, ma che non avrebbe portato a nulla di diverso rispetto agli sviluppi che si sono registrati in seguito: nelle mense scolastiche della città di Bari non ci sono problemi sanitari.

Ora il nodo è stato sciolto. Si è deciso di optare per il classico filetto di merluzzo al posto del pesce nero zona Fao 27 (quello incriminato e finito su tutti i social, nonostante fosse suggerito dall’Unione europea in quanto pescato in acque meno inquinate), i legumi saranno interi e non passati, ci sarà il latte nella frittata e al posto degli straccetti in umido sarà dato arrosto di vitello. Con buona pace degli speculatori di turno.

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