Polemica sul museo di Arbore nel Palazzo Dogana di Foggia: «Via le sue cianfrusaglie dall’edificio storico»

Pensa alle nuove generazioni il professore Pasquale Episcopo, che da mesi ha lanciato una petizione tra gli intellettuali e gli storici locali di Capitanata per impedire che Palazzo Dogana diventi la sede di Casa Arbore.

«Ho scritto al presidente della Regione, Michele Emiliano, prima e anche allo stesso Renzo Arbore poi- spiega – il patrocinio di un Museo Federiciano sarebbe il più bel regalo che il grande mattatore potrebbe fare ai foggiani perché contribuirebbe a ricostruirne l’identità culturale. Il regalo riguarderebbe soprattutto i più giovani e i giovanissimi. Conoscere la storia della propria città li aiuterà ad amarla, magari a non lasciarla quando saranno adulti».

Continua il professore: «I foggiani hanno bisogno di riconciliarsi con se stessi, di diventare orgogliosi di se stessi e della propria storia. Con Federico II la grande storia universale è passata da Foggia facendo della città e dell’intera Capitanata il centro del mondo che allora contava».

Episcopo è netto nella sua lettera ad Arbore: «Gli oggetti della sua collezione, capi di abbigliamento (costumi, gilet, cappelli, cravatte) e cimeli di plastica (borse, occhiali, bigiotteria e oggetti cult) che Lei stesso chiama “cianfrusaglie”, non hanno alcun legame con la storia della città di Foggia e non andrebbero collocati nel suo edificio storico più rappresentativo».

Evidenzia ancora Episcopo: «Tra gli impieghi ipotizzabili per Palazzo Dogana ci sarebbe quello di destinare parte delle sue sale e dei suoi spazi alla realizzazione di un Museo della Transumanza o un Museo Federiciano o entrambi. Come Lei sa Federico II di Svevia, ancorché in maniera discontinua, visse e governò a Foggia per oltre un quarto di secolo, precisamente dal 1221 al 1250. A differenza di quanto accaduto in altre zone della Puglia, Foggia fino ad oggi non è stata in grado di valorizzare adeguatamente l’immagine del personaggio più famoso del Medioevo facendone punto di forza della sua identità storica, ponendola alla base di iniziative per la promozione culturale, sociale ed economica della città e dell’intero territorio».

Nelle ultime settimane sono stati tanti i consensi ricevuti dalla sollecitazione di Episcopo. «Sopratutto sui social ho avuto tanti feedback. Il Museo della Transumanza è atteso da anni a Foggia. È ora di realizzarlo».

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