Sono 1.297 i progetti Pnrr che non saranno finanziati in Puglia per un totale di 458 milioni di euro, pari al 5% del taglio a livello nazionale. È quanto afferma Ance Puglia che spiega che l’ammontare dei progetti potenzialmente definanziati nella regione è di 399,5 milioni di euro, che rappresenta il 7% del totale nazionale.
«I numeri pugliesi – spiega il presidente di Ance Puglia, Gerardo Biancofiore – raccontano che, a seguito della revisione del Pnrr, saranno totalmente e parzialmente definanziati in Puglia progetti per quasi 860 milioni di euro. Come Ance Puglia esprimiamo preoccupazione per i tanti progetti che non vedranno la luce e per queste previsioni normative cambiate in corso d’opera che contribuiscono all’instabilità del nostro settore, finora tra i più attivi nel dare concretezza al Pnrr».
Il centro studi Ance ha pubblicato il documento “Pnrr: revisione e stato di attuazione delle misure di interesse per le costruzioni“.
«In particolare – spiega il presidente degli edili pugliesi – dispiace per i progetti di Comuni e Città metropolitane del Mezzogiorno definanziati che non potranno contribuire al raggiungimento di uno dei principali obiettivi del Pnrr: ridurre i divari a livello territoriale tra sud e resto d’Italia. Pensiamo ai Comuni che, dopo aver fatto un lavoro straordinario nel dare alla luce progetti in linea con il Pnrr, si vedono improvvisamente stoppati. Il grande rammarico è che si tratta di fondi da tempo stanziati, per investimenti immediatamente cantierabili e da concludersi entro il 2026».
Nello specifico, secondo l’Ance, in Puglia il 28% dei cantieri risulta aperto o concluso, in linea con il dato del Mezzogiorno, superiore di un solo punto percentuale (nel nord Italia la percentuale sale al 40% e al Centro al 36%).
La replica di Fitto
A stretto giro arriva la replica del ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. «In questo quadro è quanto mai auspicabile, da parte di Ance, una maggiore attenzione sull’attuazione del Piano, che procede secondo il cronoprogramma prestabilito, con l’ultimazione della progettazione esecutiva delle opere e la conseguente apertura dei cantieri», afferma.
Il ministro evidenzia che, «ad oggi, la riuscita del Piano dipende soprattutto dalla capacità delle imprese di realizzare gli interventi nei tempi previsti, nel pieno rispetto dei criteri e delle condizionalità del Pnrr. Mi auguro – conclude Fitto – che il chiarimento di ieri sulla Sicilia e di oggi sulla Puglia serva ad evitare ulteriori comunicazioni non corrispondenti alla realtà».