Pnrr e digitalizzazione mettono le ali alle Pmi del Sud: i fatturati crescono più che nel resto d’Italia

Il giro d’affari delle medie imprese del Mezzogiorno nel 2022 è aumentato dell’8,1 per cento. Un dato rilevante che lo diventa ulteriormente se confrontato con quello del resto del Paese: la media nazionale è del 7,2 per cento. Da una indagine realizzata dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e da Unioncamere, infatti, emerge che le imprese del Sud hanno mostrato performance migliori di quelle del resto d’Italia. Si conferma così il trend di maggiore dinamicità che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni e che ha visto crescere i fatturati del 35,2 per cento dal 2011 al 2020, contro il 17,7 per cento del resto del paese; la produttività del 28,3 per cento, contro il 20, e la forza lavoro del 25,6 per cento, contro il 19,8. Lo studio, intitolato “Leader del cambiamento: le medie imprese del Mezzogiorno”, prende in considerazione il 10 per cento delle medie imprese italiane.

I dati regionali: solo in Campania più medie aziende della Puglia

Sono sessantadue le imprese di media dimensione dal Gargano al Salento. Un numero considerevole che raggiunge un fatturato complessivo che supera i 2,7 miliardi di euro e impiega 9.300 dipendenti. Solo in Campania, tra le regioni del Sud, se ne contano di più.

Se l’impresa è piccola cresce l’ottimismo

Un altro dato che emerge dall’analisi è che quasi la metà delle medie imprese prevede di superare i livelli pre-Covid. Più precisamente il 44 per cento di quelle operanti nel Mezzogiorno, alla stregua delle altre della stessa stazza nel resto d’Italia, si attende di riuscire a mettere definitivamente alle spalle la crisi pandemica, superando già quest’anno i livelli produttivi pre-pandemia. Un obiettivo che considera raggiungibile solo il 31% delle imprese di grandi dimensioni operanti nel meridione. Uno dei motivi che spinge le medie aziende del Sud a guardare con ottimismo al domani è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Non è un caso, quindi, che il 71 per cento ha dichiarato di essere interessato ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea mentre il 48 percento si è già attivato per coglierne le opportunità. Il 23 per cento, invece, ha in programma di farlo nel breve termine.

Tre medie imprese del Mezzogiorno su quattro investiranno nel digitale 4.0 entro il 2024

Un altro elemento che spinge le aziende meridionali in un clima di fiducia sono le opportunità relative alla digitalizzazione. Il 76 per cento, infatti, si dichiara pronto ad investire nelle tecnologie abilitanti tra quest’anno e il 2024. Una quota di poco superiore a quella del resto d’Italia, 75 per cento, ma in crescita rispetto al triennio precedente quando la percentuale delle medie imprese meridionali che avevano imboccato la via della transizione 4.0 era stata pari al 71 per cento.

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