I sindaci sono pronti a spendere entro il 2026 le risorse destinate ai Comuni dal Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), circa 40 miliardi, senza perdere neppure un euro. Per questo occorre che i finanziamenti siano definiti al più presto e che si facciano passi avanti nelle semplificazioni su autorizzazioni e gare. Su questi temi l’Associazione nazionale dei Comuni (Anci) farà il punto con il Governo il 22 e il 23 giugno prossimi a Roma, nel corso dell’evento “Missione Italia”.
«Sono stati i sindaci – sottolinea il presidente Anci e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro – a “convocare” il governo e il parlamento per capire se ci sono degli intoppi per semplificare le procedure e per arrivare a spendere le risorse nel 2026: è l’unica occasione per noi e non abbiamo nessuna intenzione di perderla».
Il momento, inoltre, potrebbe essere quello giusto per formulare ufficialmente all’esecutivo una proposta di cui Decaro ha parlato nei giorni scorsi, ovvero quella di risorse aggiuntive alla luce dei rincari e della “crisi energetica”: «Ad oggi – aveva detto Decaro a margine dell’assemblea annuale di Anci Marche il 12 maggio scorso – con gli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia, le opere pubbliche che ci sono state finanziate non possono essere realizzate». Tuttavia, tali rischi si possono scongiurare con “tappe intermedie” in cui confrontarsi: «Il 22 giugno – spiega ancora lil sindaco di Bari – l’Anci farà il quadro delle assegnazioni che ci sono già state e quindi diremo al Governo le risorse che ci sono arrivate dai Ministeri, quelle che sono ancora in corso con le assegnazioni e i bandi. E inizieremo a ragionare già sul prossimo appuntamento per la spesa di quelle risorse: cominceremo quindi a vedere sul campo se quelle semplificazioni che il Governo e il Parlamento hanno fatto sono semplificazioni che accelerano la spesa dal punto di vista delle autorizzazioni».
«Poi – aggiunge ancora – ci sarà la tappa della verifica delle semplificazioni sulle gare, e infine vedremo durante l’esecuzione dei lavori». Decaro precisa che c’è già stata una interlocuzione quotidiana col governo «per le opere che sono di nostra stretta competenza, saltando anche le intermediazioni dei dipartimenti interministeriali e delle strutture regionali e cercando di contrarre i tempi».
«Sia le Regioni, sia i ministeri – evidenzia – hanno svolto il loro ruolo di pianificazione e programmazione nella conferenza unificata: le percentuali per ogni regione, fermo restando il 40% per il Sud – conclude – sono state stabilite in conferenza unificata con i vari ministeri e con le Regioni, insieme ovviamente a Comuni e Province».