Pista Porsche a Nardò, dune in pericolo e nessun interesse pubblico: così l’Ue stronca il progetto

Il piano di sviluppo della pista di Nardò mette a rischio gli habitat naturali di Dune del Conte e Dune di Punta Prosciutto ed è carente nelle motivazioni dell’interesse pubblico. Parte da questo giudizio negativo il parere della Commissione europea sul permesso regionale concesso al Nardò Technical Center per ampliare le piste (12 in più rispetto alle 9 esistenti) da 480 milioni di euro per dieci anni. Una lettera di tre pagine in cui la Direzione Ambiente di Bruxelles segnala alle autorità italiane criticità e ostacoli quasi insormontabili nella realizzazione del progetto.

Sotto la lente finiscono le giustificazioni addotte dai proponenti connessi alla salute, alla salute e ai ritorni sociali ed economici inseriti nel Paur. In realtà, si legge nella nota, l’unico interesse economico è quello di ampliare le piste esistenti, peraltro proponendo risarcimenti ambientali che non convincono Bruxelles, in particolare la costruzione di un eliporto di soccorso e di un centro sanitario per fronteggiare le emergenze. «Se davvero fossero queste le finalità perseguite – ammoniscono dalla Commissione europea – si sarebbero dovute realizzate diversamente e comunque a prescindere dall’ammodernamento del centro di collaudo per test automobilistici».

E invece l’interesse pubblico sotteso alla progettazione sembra totalmente “addomesticato” al vantaggio del privato. «Dall’esame di tutta la documentazione ora disponibile – è un passaggio della nota – non si ritiene appropriata la giustificazione del progetto per motivi connessi alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica. In effetti dall’esame della documentazione il progetto sembra asseverato a un preminente interesse economico e riguarda in sostanza interventi di miglioramento e adeguamento di alcune piste esistenti e la realizzazione di ulteriori piste di prova per gli autoveicoli all’interno del Nardò Technical Center Porsche Engineering (Ntc). I lavori servirebbero, in particolare, per ampliare le possibilità di testing degli autoveicoli riguardo a connettività, mobilità elettrica e sostenibile, e guida autonoma. I motivi di salute pubblica menzionati riguardano la realizzazione, nell’ambito del progetto di sviluppo Piano di sviluppo del Ntc, di un centro di elisoccorso attrezzato con eliporto e annesse strutture sanitarie da integrare nel sistema sanitario regionale per fronteggiare le emergenze. Tuttavia, se lo scopo preminente del progetto fosse stato legato a queste esigenze di salute pubblica, le opzioni alternative da valutare avrebbero dovuto riguardare direttamente questi obiettivi, tenendo conto di queste esigenze. Invece, le alternative che sono state prese in considerazione si riferiscono chiaramente alle necessità (economiche) di sviluppo del Ntc e in particolare alle esigenze di ammodernare e ampliare le piste del centro di prove».

Da qui l’appello a rivedere la valutazione d’incidenza ambientale onde riscrivere le compensazioni a tutela del bosco secolare da 200 ettari che verrebbe spostato e le biodiversità presenti nell’area interessata dall’intervento del gruppo Porsche.

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