Passaporti, a Bari ridotti drasticamente i tempi di attesa: 20 giorni per un appuntamento

Dopo due anni di caos e disagi, i provvedimenti adottati dalle questure per ridurre i tempi di attesa per il rilascio del passaporto stanno dando i loro frutti. Secondo l’ultima inchiesta condotta da Altroconsumo su 19 città italiane tra cui Bari, si è passati in molti casi da attese inaccettabili ad appuntamenti disponibili dopo pochi giorni.

Nello specifico, nel capoluogo pugliese fino a novembre del 2023 occorreva aspettare anche cinque mesi per riuscire a prenotare un appuntamento in questura per il disbrigo delle pratiche burocratiche prima del rilascio vero e proprio del documento. Adesso, invece, i tempi di attesa si sono notevolmente ridotti: la questura a marzo di quest’anno ha destinato nuove risorse alle richieste di rilascio di passaporto e ha aumentato gli orari di apertura al pubblico. Così si è passati da tempi di attesa biblici registrati sei mesi fa, per cui erano necessari quasi 5 mesi (152 giorni) per andare in questura, a quelli più ragionevoli del 30 aprile scorso: 20 giorni. Per alleggerire ulteriormente la pressione sulle questure e accelerare le pratiche per il rilascio dei passaporti, da luglio il servizio di richiesta e rinnovo sarà disponibile in tutti gli uffici postali d’Italia. Lo ha annunciato, nel maggio scorso, il direttore generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco al termine di un incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sull’avanzamento del progetto Polis di Poste Italiane. Progetto finanziato con i fondi del Pnrr partito a marzo che inizialmente consentiva di chiedere i passaporti negli uffici postali dei Comuni con meno di 15mila abitanti e che a inizio maggio era stato attivato in appena una quarantina di Comuni.

Se Bari è finita tra le città più virtuose, riuscendo ad abbattere i tempi di attesa, lo stesso non si può dire per altre realtà. Restano tempi di attesa troppo lunghi per un documento così importante soprattutto nelle metropoli più popolose: a Milano e Cagliari oltre tre mesi, a Napoli, Bologna, Firenze e Torino tra i due e i tre mesi. Più nel dettaglio, sotto la Madonnina le questure sono ancora intasate visto che il 30 aprile scorso sulla piattaforma di prenotazione il primo appuntamento disponibile era dopo 100 giorni, davvero troppi, ma sei mesi fa non c’erano disponibilità. Lo stesso sotto la Mole, dove ad aprile il film in programmazione non è più quello di novembre “nessuna disponibilità”, ma “69 giorni per andare in questura”. La recensione è migliore, ma il film non convince: ancora troppi più di due mesi di attesa per i torinesi. Stessa cosa per Bologna dove i giorni di attesa al 30 aprile erano ben 72, oltre due mesi.

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