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Parco della giustizia a Bari: primo lotto nel 2025. A marzo la Procura nella seconda torre

Se l’edilizia giudiziaria rappresenta un problema scottante, a Bari, per varie categorie di utenza, il vice ministro della Giustizia, il penalista barese Francesco Paolo Sisto ha la ricetta. E la illustra con orgoglio, fiore all’occhiello del suo impegno politico: «Per il parco della giustizia - ha annunciato durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario -…

Se l’edilizia giudiziaria rappresenta un problema scottante, a Bari, per varie categorie di utenza, il vice ministro della Giustizia, il penalista barese Francesco Paolo Sisto ha la ricetta.

E la illustra con orgoglio, fiore all’occhiello del suo impegno politico: «Per il parco della giustizia – ha annunciato durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario – sono in corso a breve delle evoluzioni, che consentiranno l’avvio concreto. Ieri (ndr, venerdì) ho appreso che il percorso spazio temporale del primo lotto vedrà la fase totale della progettazione nel corso del 2023, l’esecuzione del primo lotto nel 2025».

Un annuncio che ha colto piacevolmente di sorpresa magistrati e avvocati. «Questa è la previsione che gli uffici mi hanno offerto e questo – prosegue – mi consente di dire, rispetto a quello che è stata la ferita profonda che abbiamo subito di immagine, che non riguarda solo la magistratura e l’avvocatura, ma riguarda l’intera città: la ferita profonda sta per essere lentamente ma inesorabilmente suturata».

Un’opera, fortemente osteggiata dagli ambientalisti, ma che «costituirà, dal punto di vista dell’edilizia giudiziaria, un capolavoro – la definisce – perché efficiente e umanizzata. Un parco che sarà orgoglio della città, ma se me lo consentite, del Ministero e di chi ha tanto lavorato». Il Parco della giustizia ha anche «un modello normativo speciale, con un commissario ad hoc, e con la possibilità che i ricorsi al giudice amministrativo non paralizzino l’opera, ma portino solo a un eventuale risarcimento del danno».

Tutti gli step del progetto definitivo, ha spiegato ancora il vice ministro, saranno pubblicati a breve su un sito dedicato, in modo da essere visionati da tutti gli interessati.

Intanto, per evitare che si guardi al 2025 come un lontano miraggio, proseguono i lavori della seconda torre ex Telecom, praticamente confinante con la prima, al quartiere Poggiofranco di Bari, dove oggi convivono Procura, tribunale e altri uffici. Saranno proprio le stanze della procura a essere consegnate per prime, si prevede entro i prossimi due-tre mesi, per poi spostare tutti gli altri uffici giudiziari, mano mano che sarà completata la ristrutturazione. Nella torre troverà posto anche un bar, al momento inesistente nella prima, e stanze per l’ascolto protetto per vittime di violenza e minori.

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