Potenza ha il suo nuovo vescovo, si tratta di padre Davide Carbonaro, dell’ordine dei Chierici regolari della Madre di Dio. Ieri mattina, nella Cattedrale del capoluogo lucano l’annuncio è stato dato dall’amministratore apostolico della stessa Arcidiocesi, monsignor Salvatore Ligorio. Quest’ultimo, che fece il suo ingresso a Potenza il 9 gennaio 2016, ha rimesso il suo mandato a Papa Francesco il 13 ottobre scorso, a compimento dei suoi 75 anni.
In città c’è molta attesa per il mandato che ieri ha avuto ufficialmente inizio. Ligorio lascia un’eredità pesante: anni difficili e per certi versi contraddittori. In ultimo ma non per ultimo: la acquiescenza difronte alla riapertura della Chiesa della Trinità, da tanti considerato teatro di atti violenti non ancora pienamente “puniti” per l’omicidio della giovane Elisa Claps.
Intanto, per Padre Davide Carbonaro, l’attenzione dei fedeli è al momento concentrata sulle sue origini. Nato a Rosolini (SR) il 1° gennaio 1967, battezzato a Ispica (RG) il 26 marzo 1967 dove vive fino al settembre del 1978 quando con la sua famiglia si trasferisce a Roma.
È stato ordinato presbitero il 3 ottobre 1992 a Santa Maria in Portico in Campitelli. Dopo gli studi superiori, ha frequentato il biennio filosofico presso la Pontificia Università Gregoriana e quello teologico dal 1988 al 1993 conseguendo la licenza in Teologia biblica. Dal 1995 al 2004 è parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma e dal 2001 al 2004 è Rettore della Comunità e del Collegio di Campitelli. Nel 2022 durante il 112° Capitolo Generale dell’Ordine è eletto Vicario Generale. Dal 2020 Parroco Prefetto per la II Prefettura della Diocesi di Roma.
Padre Carbonaro ha collaborato con il programma “Orizzonti Cristiani” della Radio Vaticana. Ha pubblicato sull’Osservatore Romano e sulla Rivista “Emanuele” dei Padri Sacramentini. Dal 2014 collabora con il programma “Il Diario di Papa Francesco” TV 2000. Nella Quaresima 2019 ha guidato gli Esercizi Spirituali su Telepace. Insegna presso la Schola Puerorum della Cappella Sistina.