Orta Nova: dopo la richiesta d’aiuto, Giovanni non è più “isolato” nella sua città

È un Giovanni “diverso”, quello che incontriamo in un bar del centro, a Orta Nova, per un caffè. È più rilassato e non si guarda più nervosamente intorno, come la prima volta che lo abbiamo incontrato.

Sorride Giovanni e non la smette di ringraziarci, per quello che abbiamo fatto per lui. Dunque, Giovanni ci racconta cosa è successo, dal lancio della sua storia «Ho quasi paura a parlarne! Non vorrei svegliarmi e accorgermi infatti, che si è trattato solo di un sogno ad occhi aperti. Sono ancora un po’ frastornato, per quello che di bello sta accadendo intorno a me. Decine e decine di messaggi, continuano ad arrivare direttamente sul mio telefono o attraverso i social e le chat di gruppi locali organizzati».

Si tratta di messaggi giunti anche da lontano, come quello di Celeste Basso. «Caro ragazzo, da mamma, mi dispiace tanto per il dolore che provi. Amo il mio paese ma per certi versi non riuscirei più a viverci. La gente, non tutta naturalmente, vive di apparenza! Ricorda la vita è tua, fai perciò ciò che credi sia più giusto! Un abbraccio. Ti auguro ogni bene».

Per non parlare dei tantissimi incoraggiamenti a non mollare, rivolti dagli stessi abitanti di Orta Nova. Come Filomena Lasalvia: «Non sono tutte uguali le persone! Tu sei un bravo ragazzo. Purtroppo c’è davvero tanta ignoranza. Non pensare perciò a nessuno e vivi la tua vita serenamente, facendo ciò che ti rende felice!». O come Daniela Lionetti: «Gió, sei un ragazzo perbene! Vai avanti per la tua strada, senza abbassare mai la guardia». Oppure come Roberta Di Venosa: «Devi ritornare in strada e continuare a lottare per te e per quelli che hanno il tuo stesso disagio! Non arrenderti, sei giovane e hai una vita davanti. Forza!».

C’è poi chi, come Cettina Americo, sprona Giovanni a denunciare ogni cosa. «Forza, vivi la tua vita e non pensare a loro. Lo so che è difficile, ma continua a camminare a testa alta! In ogni modo, penso che dovresti iniziare a denunciare».

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