Orecchiette, fave e pancotto: la cucina pugliese “nutre” anche i pazienti diabetici

Nell’evoluto Occidente il diabete rappresenta la principale causa di cecità, di amputazione degli arti inferiori per cause non traumatiche e di insufficienza renale. Per questo la Puglia è diventata una “regione pilota” nell’ambito di un progetto europeo che vede Casa Sollievo della Sofferenza in prima fila nella collaborazione con l’AReSS Puglia, InnovaPuglia, la Fondazione Politecnico di Milano e MultiMed Engineers. Un progetto che serve a comprendere l’utilità dell’intelligenza artificiale nel predire l’evoluzione del diabete utilizzando dispositivi forniti da Samsung UK.

Sono 100 i pazienti coinvolti nello studio finalizzato a “governare” l’alimentazione per favorire comportamenti virtuosi, visto che un’alimentazione scorretta espone a un rischio molto elevato di sviluppare il diabete e le sue complicanze croniche. Così, a quasi due anni dall’avvio del progetto è stato pubblicato un opuscolo esplicativo sugli alimenti e il modo migliore per consumarli. Un opuscolo, prodotto nell’ambito del progetto europeo Gatekeeper, distribuito ai pazienti coinvolti nella sperimentazione presso Casa Sollievo della Sofferenza, che raccoglie 15 pietanze e 6 spuntini con l’intento educativo e di valorizzazione dei piatti tipici della tradizione pugliese. Fave e cicoria, orecchiette rucola e patate o con i broccoli, pancotto, bruschetta e insalata di polpi, sono solo alcuni degli alimenti indicati candidati ad essere punto di riferimento nella dieta dei pazienti diabetici.

«Se è vero che tutti devono prestare attenzione al proprio regime alimentare, ciò è ancora più rilevante per i pazienti con diabete, per i quali l’alimentazione incide in maniera significativa sulla gestione della patologia. Il libretto è una piccola guida alla valutazione di alcuni piatti tipici della cucina pugliese. Per ogni ricetta vengono riportate le calorie totali, la distribuzione dei nutrienti (proteine, lipidi, glucidi e fibre) e il carico glicemico. Queste informazioni spingono il paziente a compiere uno sforzo di consapevolezza per capire come inserire una data ricetta all’interno della dieta personalizzata che gli è stata raccomandata», afferma Adele Potenza, responsabile dell’Unità di Dietologia e Nutrizione Clinica di Casa Sollievo della Sofferenza. «Si potrebbe realizzare, con uno studio clinico internazionale, un grande database mondiale composto da migliaia di ricette che, sulla base della prescrizione del medico, potrebbero essere suggerite da un’App appositamente studiata per le esigenze del singolo paziente diabetico», dice Francesco Giuliani, direttore dell’Unità Innovazione e Ricerca.

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