Dopo 25 anni si è chiuso, con l’ok della Giunta comunale, il “cerchio” del piano di lottizzazione presentato dal consorzio San Giacomo. Nella lingua di terra a sud di Santo Spirito e San Pio, vicino a parco Gentile e Torricella, il consorzio potrà dar vita a un vero e proprio nuovo quartiere: quasi 230mila metri cubi di lottizzazione, per un totale di 800 appartamenti. Un’opera destinata a cambiare il volto anche dei quartieri limitrofi.
Nella stessa zona, infatti, il consorzio provvederà alla costruzione di strade, illuminazione, aree di socialità, con inevitabili conseguenze anche per gli altri rioni. L’area di intervento si estende su una superficie di complessivi 227.452 metri quadrati, sulla quale sono previsti volumi edificatori pari a 227.452 metri cubi, tutti delocalizzati nelle zone a est dell’alveo D’Oria, letto “asciutto” di un corso d’acqua con una superficie complessiva dell’area inondabile pari a 31.597 metri quadrati. I quasi 230mila metri cubi edificabili sono suddivisi in 136.471 metri cubi di edilizia privata e 90.980 metri cubi di edilizia residenziale pubblica, per un insediamento complessivo di 2.275 abitanti. L’intervento riguarda l’intera maglia di espansione C2 numero 11 del Piano regolatore, delimitata a nord, a sud e a ovest da un’area dedicata alle attività agricole e industriali e a est da via Catino.
La complicata storia della lottizzazione di quest’area a nord di Bari comincia nel 1994, quando privati, imprese e cooperative presentano una prima proposta progettuale, diversa da quella appena approvata dalla giunta Decaro. Il piano del ’94 prevedeva singole costruzioni, con un maggiore consumo di suolo. Nel 2016, però, le cose cambiano. L’allora prima giunta Decaro blocca la lottizzazione perché non compatibile con le previsioni dello studio di fattibilità in attuazione del Progetto territoriale strategico “Patto Città Campagna”. Il consorzio chiede al Comune un incontro per individuare soluzioni progettuali compatibili con gli obiettivi dell’ente e contestualmente avvia un contenzioso davanti al Tar. L’anno successivo si raggiunge un accordo con il Comune grazie a un tavolo tecnico istituito alla presenza dell’allora assessora all’Urbanistica Tedesco. Il consorzio accoglie le linee guida della Ripartizione, rimodula il piano attuativo attraverso una serie di modifiche tra cui la riduzione della viabilità di lottizzazione e delle sezioni stradali, l’accorpamento delle aree destinate a spazi pubblici per consentirne una maggiore fruibilità, il mantenimento della viabilità rurale esistente, la realizzazione di vaste aree del parco agricolo dove sperimentare nuove forme di aggregazione e condivisione.
Il nuovo piano di lottizzazione limita al massimo il consumo di suolo, concentrando più metri cubi edificabili su una quantità minore di terreno. Risultato: il piano approvato è totalmente in linea anche con le direttive ambientali e archeologiche. La perizia agronomica del 2021 ha infatti individuato, in conformità con la legge regionale del 2007, 18 ulivi monumentali, ossia ulivi plurisecolari che devono essere preservati durante gli interventi edilizi. Cinque di questi ulivi interferiscono con le opere previste dal piano e per questo motivo, dopo essere stati sradicati, saranno riposizionati in altre aree verdi. Altri tre alberi monumentali ricadono, invece, in aree già destinate al verde mentre i restanti non intersecano le costruzioni in progetto.