Nuovo ospedale San Cataldo: il senatore Turco chiede al governo di sbloccare 105 milioni

Non ci sono buone notizie per la sanità ionica. La consegna alla comunità dell’ospedale San Cataldo, rischia ancora di fare attendere i cittadini, motivo per il quale il senatore del Movimento Cinque Stelle Mario Turco ha presentato un’interrogazione a risposta orale al premier Giorgia Meloni e al ministero dell’Economia e delle Finanze in cui chiede di sbloccare l’erogazione dei 105 milioni di euro che servono ad acquistare le attrezzature e gli allestimenti del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto, attingendo dagli stanziamenti di 270 milioni di euro assegnati alla Puglia nel corso del governo Conte con delibera Cipe del 24 luglio 2019.

I problemi della sanità tarantina sono oramai tristemente noti: chiusura dei presidi di primo intervento, congestione del pronto soccorso del Santissima Annunziata costretto a soddisfare le esigenze di gran parte dell’utenza proveniente da Taranto e provincia, tra l’altro in sofferenza dal punto di vista della pianta organica. Per non parlare poi degli esami diagnostici, molti dei quali vedono lunghe liste d’attesa e i pazienti costretti a rivolgersi a strutture a pagamento molto spesso in altre province o addirittura fuori regione.

Il San Cataldo è dunque una luce in fondo al tunnel e dovrebbe essere dotato di 715 posti letto 70 ambulatori, 28 sale di diagnostica, 19 sale operatorie.

«Un’importante opera per l’intero territorio ionico – ha detto il senatore Turco – sono stati accumulati ritardi su ritardi che hanno portato allo slittamento del termine dei lavori da gennaio 2022 a luglio 2023».

A quanto pare, anche il termine di luglio 2023 rischia di slittare perché mancano i 105 milioni per arredi e macchinari, motivo per cui il M5S ha sollecitato un intervento del governo per attingere da quei fondi stanziati per la Puglia in tempi rapidi. Il ritardo nell’erogazione di quei fondi, infatti, potrebbe bloccare di fatto le gare e quindi rallentare le opere finali e la consegna del nuovo importante ospedale.

L’iniziativa dei pentastellati è stata stigmatizzata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini.

«La notizia potrebbe apparire positiva – dice Perrini – ma siccome, come si suole dire, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, è bene evidenziare come, in queste ore, il sottoscritto, assieme ad altri parlamentari tarantini, si è recato a Roma ed ha appreso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato che poco o nulla è stato fatto, né è pervenuto in questi anni al ministero, circa l’annosa vicenda della realizzazione dell’opedale San Cataldo di Taranto».

Perrini, che da tempo si batte per la questione, promette di continuare nel suo impegno affinché il San Cataldo possa finalmente vedere la luce.

«Fui il primo a rilevare, già nel 2018, che i 161 milioni di euro previsti per la costruzione del nuovo ospedale non sarebbero bastati nemmeno per completare la struttura. Che, lo ricordo al presidente Emiliano che pensa alle inaugurazioni, si può definire ospedale solo quando viene dotato di tutte le strumentazioni e di tutto il personale necessario a farlo funzionare» ha concluso.

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