A quattro mesi dall’entrata in vigore del nuovo “Regolamento comunale sulla disciplina di insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande”, il settore Polizia Annonaria, Ecologia e Attività produttive del Comune di Bari ha presentato il primo bilancio delle verifiche, evidenziando una stretta sui controlli e sulle procedure.
Il Regolamento, approvato dal Consiglio comunale e in vigore dal 16 giugno, disciplina l’apertura e l’ampliamento di pubblici esercizi e attività artigianali alimentari nelle Zone Sottoposte a Tutela (AST e ASET). La novità principale è l’introduzione dell’autorizzazione al posto della precedente e più snella Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Cambi di rotta e stop alle irregolarità
Nei primi quattro mesi, il Settore Attività produttive ha respinto 19 istanze di nuove aperture o ampliamenti in aree tutelate che erano state presentate tramite la vecchia procedura SCIA. Al contrario, sono state autorizzate 12 attività che hanno seguito il nuovo iter.
La Polizia Locale ha intensificato i controlli sulle attività considerate in posizione anomala. L’ultimo caso ha riguardato un locale nel quartiere Poggiofranco: i titolari avevano presentato una SCIA dichiarando di possedere tutti i requisiti, ma le successive verifiche, eseguite a seguito di lavori di ristrutturazione, hanno accertato l’irregolarità delle dichiarazioni sull’agibilità.
È stata quindi pubblicata oggi l’ordinanza che impone la cessazione immediata dell’attività. Il locale potrà riaprire solo dopo aver ottenuto la necessaria autorizzazione e dimostrato il possesso di tutti i requisiti. Il Comune sottolinea che le false dichiarazioni comportano non solo la revoca del titolo, ma anche la segnalazione all’autorità giudiziaria.
Il monitoraggio proseguirà anche sui locali già autorizzati, per garantire il mantenimento dei requisiti strutturali e di sicurezza: modifiche sostanziali che facciano venir meno anche solo uno dei criteri di base, comportano infatti la revoca del titolo.