Il progetto “Ecosistema di innovazione Aris”, candidato dal Cnr in partenariato con Invimit e Comune di Bari si è classificato primo tra le 27 proposte di innovazione nella ricerca nel Sud Italia che l’Agenzia di Coesione ha ammesso definitivamente a finanziamento con fondi Pnrr.
Al progetto barese, che prevede la realizzazione della nuova sede dell’area di ricerca del Cnr di Bari in una porzione del complesso immobiliare della ex Manifattura Tabacchi nel quartiere Libertà, saranno destinati 20 milioni di euro.
Il nuovo campus ospiterà 180 laboratori di sperimentazione e quasi mille ricercatori, oltre a laboratori, biblioteche, aule e centri di elaborazione dati. Al suo interno si svolgeranno attività di ricerca ma anche di formazione e consulenza tecnologica alle imprese, nonché attività di disseminazione e sensibilizzazione alle discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) rivolte alle scuole e alla comunità.
Il progetto riguarda il recupero di una superficie lorda pari a circa 19mila mq in cui collocare 16 istituti dell’Area di ricerca di Bari. Le aree interessate dall’intervento, attualmente inutilizzate, sono di proprietà (dal 2013) del Fondo i3 Università gestito da Invimit Sgr Spa e versano in uno stato di abbandono e degrado. Il progetto esecutivo prevede, inoltre, la realizzazione di un parcheggio di superficie.
«Il progetto Aris, coordinato e realizzato con Cnr e Invimit, rappresenta una straordinaria opportunità per il Libertà e per la città intera – commenta il sindaco Antonio Decaro – perché avvalora il nostro programma di rigenerazione urbana del quartiere attraverso gli spazi pubblici e la conoscenza. Questa rappresenta un’opportunità imperdibile perché il Cnr diventi un agente di trasformazione nel cuore delle nostre politiche di sviluppo urbano».