Nuova missione in Terra Santa per consegnare il medaglione del Papa a israeliani e palestinesi

Dopo le precedenti missioni a Kiev e Mosca dello scorso anno e il concerto di Al Bano nella cattedrale di Molfetta (Bari), l’associazione culturale “L’isola che non c’è” sta organizzando una nuova missione di pace a Gerusalemme e a Tel Aviv per consegnare al cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, e alle autorità israeliane e palestinesi il “Medaglione” benedetto da Papa Francesco lo scorso 29 novembre in Vaticano.

“Dinnanzi a tanto immenso dolore nelle due parti in causa – sottolinea in una dichiarazione l’arcivescovo emerito di Taranto, Filippo Santoro, che ha guidato le precedenti missioni a Kiev e Mosca – sentiamo l’urgenza di percorrere tutte le strade possibili per sostenere ancora una volta la pace e il dialogo”, questa volta in Terra Santa. L’idea de “L’Isola che non c’è” è quella di organizzare nella seconda metà di settembre, o appena sarà possibile, un viaggio a Gerusalemme e Tel Aviv; l’ipotesi l’abbiamo condivisa già da tempo con lo stesso cardinale Pizzaballa che si è sempre detto «assolutamente disponibile ad aiutarci nel realizzare questa nuova missione di pace».

L’obiettivo della Missione

In questi mesi, spiegano dall’associazione, c’è stato tanto lavoro per organizzare questo progetto che «ora contiamo di realizzare sperando anche nell’aiuto delle Autorità diplomatiche, così come è avvenuto per le precedenti missioni a Kiev e a Mosca dove siamo riusciti non senza difficoltà a portare un anno fa due sculture dell’artista Cosimo Giuliano». Si tratta di un bassorilievo di San Michele Arcangelo e un trittico in terracotta di San Nicola, esposto nella cattedrale Cattolica di Mosca.

«Il senso del nostro prossimo viaggio – spiega il presidente onorario della Associazione, il giornalista Franco Giuliano – vuole essere la vicinanza al popolo palestinese e israeliano che non si possono sentire abbandonati in questi venti di guerra, che rischiano di diventare un conflitto che coinvolge vari popoli. Le vittime più gravi sarebbero i poveri e le persone innocenti. Per questo – sottolinea – stiamo cercando di coinvolgere in questa prossima Missione la parte Israeliana e l’Autorità palestinese così da consegnare – così come è avvenuto nelle precedenti missioni – il nostro messaggio di pace alle parti in causa: gli israeliani e i palestinesi, appunto».

«La nostra missione – aggiunge Franco Giuliano – rappresenta un gesto di solidarietà che giunge dal basso, dunque dalle associazioni civili che non vogliono la guerra ma desiderano la pace ottenuta attraverso il dialogo e il negoziato. Come nelle nostre precedente missioni di pace a Kiev e a Mosca, questa volta vogliamo dare un segnale di pacificazione che coinvolga entrambe le parti, Israele e la Palestina. Ecco perché il medaglione benedetto da Papa Francesco che consegneremo al cardinale Pizzaballa e alle autorità civili israeliane e palestinesi vuole essere un simbolo di concordia e impegno reciproco di dialogo e di costruzione di una convivenza pacifica».

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