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Non solo granchio blu, le specie aliene invadono la Puglia: «A rischio coltivazioni e allevamenti»

Non solo il granchio blu che la fa da padrone nei mari pugliesi, ma anche la drosophila suzukii «che attacca le ciliegie», i pappagalli verdi «che divorano mandorle e frutta», la Tristeza degli agrumi e, naturalmente, il batterio della Xylella «che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi». La Puglia è ormai invasa da specie…

Non solo il granchio blu che la fa da padrone nei mari pugliesi, ma anche la drosophila suzukii «che attacca le ciliegie», i pappagalli verdi «che divorano mandorle e frutta», la Tristeza degli agrumi e, naturalmente, il batterio della Xylella «che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi».

La Puglia è ormai invasa da specie aliene che «causano danni nei campi come nei mari distruggendo coltivazioni e allevamento». A tracciarne l’elenco è la Coldiretti regionale che evidenzia «il moltiplicarsi degli attacchi di animali, insetti e organismi portati nelle campagne e nei mari dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi».

Quanto al granchio blu, proveniente delle coste atlantiche dell’America, «sta cingendo d’assedio le coste, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi». Ma «a far danni nei campi è arrivato anche il pappagallo verde o parrocchetto monaco, una specie originaria del Sudamerica che fa strage di frutta e mandorle, diventando una presenza fissa anche a causa dei cambiamenti climatici».

Coldiretti ricorda anche la presenza dello storno, «un uccello passeriforme originario dell’Eurasia che è divenuto stanziale sulla litoranea della piana olivetata di Bari e Brindisi e sulla fascia pedegarganica a Foggia, dove mangia fino a 20 grammi di olive e distrugge le piazzole adibite alla raccolta delle olive, ma arreca danni ai campi di ortaggi».

Quanto alle castagne, soffrono a causa «del cinipide galligeno del castagno, il dryocosmus kuriphilus – conclude Coldiretti – proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento».

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