«Non pago le bollette per pagare i dipendenti». Si potrebbe riassumere così la provocazione lanciata da Francesco Petruzzelli, proprietario di tre risto-pub nel centro di Barletta e presidente della Fiepet Confesercenti provinciale Bat. Nei suoi locali da anni lavorano 56 persone il cui futuro professionale è stato seriamente messo a rischio dall’arrivo della prima bolletta choc nel mese di agosto. «Ammontava a 12mila euro, prima ne pagavo 2mila – racconta Petruzzelli – ed è stato in quel momento che ho pensato di essere costretto a licenziare 15 dipendenti. Poi, però, ci ho ripensato, ma ho pagato soltanto grazie a un anticipo della banca».
La prossima scadenza è il 25 settembre, la cifra diventa sempre più vertiginosa: 14mila euro. «Stavolta non sarò in condizioni di pagarli, ma non facendolo non sarò costretto a mandare a casa qualcuno», continua.
Il moto di resistenza di Francesco ha raccolto le adesioni di tantissimi altri imprenditori da tutta Italia, ma anche di semplici famiglie che non riescono a sbarcare il lunario. Una risposta che getta le basi per quello che si va delineando come “il movimento degli obiettori della bolletta”. «Mi scrivono che sono tutti con me e che vorrebbero organizzare delle manifestazioni nazionali. Domani (oggi per chi legge, ndr), ad esempio, sono stato invitato a Roma, dove davanti alla sede dell’Eni, all’Eur, porterò il mio pensiero e le mie bollette». E a chi gli fa notare che se tutti adottassero la sua filosofia ci sarebbe il rischio di delegittimare l’azione del governo, risponde secco: «Non possiamo continuare così. Perché Draghi e la politica, oggi, invece di trovare una soluzione non si sono attrezzati per energie alternative e blocco delle tariffe? A tassare gli extraprofitti delle compagnie energetiche che guadagnano milioni di euro?», incalza retoricamente. L’imprenditore punta il dito contro l’assenza di risposte e prospettive nell’immediato.
Ma la rabbia lascia spazio alle proposte per far fronte all’emergenza. Blocco delle bollette e una tariffa unitaria in tutta Europa con un organo di controllo, la ricetta di Petruzzelli. «Noi paghiamo lo scotto delle privatizzazioni. Se l’energia elettrica fosse nelle mani dello Stato non ci saremmo trovati in questa situazione. Dopo la pandemia come può un’attività sobbarcarsi nuovamente di altre situazioni debitorie?».