Nodo verde a Bari, i dubbi dell’ex assessora Tedesco: «Sarà soltanto un tetto sopra i binari»

All’indomani dell’annuncio dei lavori del Nodo verde, che dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno, contro la maxi-opera si scaglia Carla Tedesco, assessora comunale all’Urbanistica nell’ultima giunta. «Altro che nodo verde – scrive l’ex componente dell’amministrazione comunale – sarà un tetto verde» ed attacca duramente chi paragona il cantiere a Central Park.

La maxi-opera dal valore di 150 milioni di euro, finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), punta a far rinascere l’area della Stazione centrale. L’obiettivo è vincere la barriera dei binari ferroviari, che di fatto spaccano in due il capoluogo pugliese, arricchendo la zona di un vero e proprio bosco urbano. Ma non è così per l’ex assessora. «Il cosiddetto Nodo Verde è una galleria ferroviaria con il tetto verde: non è un parco», tuona Tedesco dal suo profilo Facebook. Il post fa immediatamente il giro dei social e diventa virale, raccogliendo quasi 200 mi piace. «Un parco si crea tutelando il suolo dall’urbanizzazione, che è cosa diversa da creare un tetto verde su un edificio», prosegue l’ex assessora all’Urbanistica.

Tedesco punta quindi il dito contro chi definisce il progetto, realizzato da Rete ferroviaria italiana e dal Comune di Bari, “Central Park”. «La creazione di Central Park deriva dalla scelta di sottrarre suolo all’edificazione in un momento di forte espansione della città – prosegue Tedesco – Non c’è bisogno di conoscere la storia dell’urbanistica, basta andare oltre le immagini e ragionare un pochino». Non mancano, poi, altri interrogativi. «Chiamiamolo grande tetto verde sulla Stazione di Bari – propone l’ex assessora – non parco, non Central Park. Ciò chiarito, restano aperti tutti gli interrogativi. È una connessione? Chi salirà sul tetto per andare dall’altra parte della città? Quanto costerà la manutenzione e la gestione del parco? Come altro potevano essere spesi quei 150 milioni di euro?».

Il progetto prevede la riconnessione urbana delle due parti di città, da realizzarsi attraverso un vero e proprio bosco urbano che dovrebbe passare al di sopra dei binari ferroviari. Il Nodo Verde prevede anche la riqualificazione di piazza Moro, e di diversi fabbricati che insistono sull’area in questione, garantendo l’accessibilità e l’aumento del verde urbano.

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