È scontro aperto ormai tra l’onorevole Marcello Gemmato, nuovo sottosegretario alla Salute, e i vertici della Regione Puglia. Due sono i temi caldi su cui si è acceso il dibattito: la questione dei medici no-vax in corsia e la rivisitazione dei progetti di riassetto sanitario legati al Pnrr.
«Emiliano è un simpaticone», ha detto il deputato di Fratelli d’Italia a margine del Caduceo d’oro 2022, dopo che il governatore aveva annunciato che la Puglia avrebbe impugnato il decreto con cui Palazzo Chigi ha annullato l’obbligo del vaccino per tutto il personale sanitario, facendo venir meno la sospensione dall’esercizio della professione per oltre 4mila medici non vaccinati. «Io faccio il sottosegretario alla Sanità, lui la persona simpatica» ha proseguito Gemmato, che ha poi aggiunto: «La sanità pugliese soffre di diverse patologie – ha accusato -. Sono stati razionalizzati e chiusi diversi ospedali, ma non si è attrezzato il territorio. Le chiusure sono avvenute non seguendo una linea univoca, ma per fare un favore al politico di turno». Frecciatina anche sull’ospedale Covid in Fiera, considerato dal sottosegretario «un grande spreco: un’opera che partiva da sette milioni di euro e ne è costati 25, ma che oggi è chiusa».
A replicare al fedelissimo della Meloni è stato Rocco Palese, assessore regionale alla Sanità: «Faccio un appello ai pazienti: quando vengono a contatto con un medico, si accertino che sia vaccinato» ha detto, spiegando come «la Puglia, già nel 2018, aveva varato una legge con la quale individuava una serie di vaccinazioni obbligatorie per gli operatori sanitari. Questa legge è stata osservata dalla Corte Costituzionale, che l’ha resa legittima». «La norma nazionale – ha aggiunto Palese -, che non condivido né come medico né come assessore, dice che gli operatori sanitari non immunizzati non possono essere sospesi. È evidente che queste persone non potranno stare a contatto con i pazienti fragili, oncologici e immunodepressi». Palese specifica che «dal punto di vista etico è grave che un medico contesti la scienza e la vaccinazione. La legge nazionale è sbagliata».
Ma lo scontro si è poi spostato sulla possibile rivisitazione dei progetti di riassetto sanitario legati ai fondi del Pnrr. Per l’onorevole di FdI, infatti, c’è bisogno di «una rivisitazione di tali progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza: bisogna ottimizzare ciò che è stato fatto. Uno stravolgimento non sarà possibile perché l’impianto base è quello, ma una ottimizzazione è auspicabile».
«Ricordo che il Pnrr è un contratto con l’Europa che non può essere modificato in maniera unilaterale» ha risposto l’assessore regionale, che ha poi aggiunto: «Occorre attualizzare il piano nel contesto della situazione legata all’aumento dei prezzi, ma questo non significa mettere in discussione quanto è stato progettato e realizzato. In Puglia – ricorda Palese – siamo almeno al 30% dell’attuazione del Piano nel contesto sanitario, con un investimento di oltre 650 milioni di euro».