Nella Bat si può vivere di cultura e turismo: l’ambito creativo pesa per il 3,1% sull’economia provinciale

«Spesso si dice che di cultura non si campa, nel senso che non è un settore economicamente conveniente. È proprio così? Diciamo subito di “no”; la cultura è un fenomeno economicamente rilevante, che crea posti di lavoro, reddito e benefici a livello sociale e sulle relazioni internazionali». È quanto ha affermato nella sua ultima analisi (facendo riferimento ai dati Istat) dedicata all’economia della cultura e della creatività nella Bat, l’economista di origini barlettane nonché vice presidente EuroIdees-Bruxelles (associazione europea delle iniziative locali e regionali per lo sviluppo economico, l’occupazione e la solidarietà) e membro dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali, Emmanuele Daluiso.

«Per il periodo 2021-2027 – ha poi dichiarato l’esperto – l’Unione europea ha approvato un programma di finanziamenti che interessa anche il settore della cultura e turismo. In termini economici, le attività culturali e creative della Bat pesano il 3,1% dell’economia generata dalle imprese del territorio provinciale. È un dato di tutto rispetto: pur inferiore al corrispondente dato a livello italiano (4,4%), è in linea con il valore regionale e superiore al valore dell’intero Mezzogiorno (2,7%). In Puglia, la Bat segue le province di Bari (3,8%) e Foggia (3,3%) e precede quelle di Lecce (2,8%), Brindisi (2,2%) e Taranto (1,8%).»

In termini di addetti nel settore culturali e creativi «La Bat, con il 4% rispetto al totale addetti nelle imprese, si colloca al 34° posto nella graduatoria nazionale delle centosette province italiane. È un buon piazzamento, anche migliore rispetto a quello in termini di peso economico (40° posto), ma il dato sulla produttività del lavoro ci riporta alla realtà: qui il piazzamento della Bat scivola al 103° posto.» Ha poi evidenziato Daluiso.

Spesso la cultura viene associata al turismo, perché la cultura può produrre attrattori turistici. Questa associazione, però, ha dei limiti.

«Nella Bat – ha aggiunto l’analista – notiamo che si tratta di una delle quattordici province italiane che associa valori relativamente bassi di entrambi gli indici considerati. Il tema della cultura abbinato al turismo è tra le priorità della programmazione dei fondi europei per il periodo 2021-2027, attuata attraverso programmi nazionali e regionali. Della cultura si occupa anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che al suo interno prevede la Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), Componente 3 (Turismo e Cultura 4.0).»

«Le criticità e le potenzialità dei settori culturale e della creatività riguardanti la Bat, – ha precisato il vice presidente – delineano delle sfide che possono essere affrontate con una governance e una strategia di area vasta, a livello provinciale, in grado di intercettare le risorse finanziarie europee e nazionali».

«Come auspicato dalla nuova Agenda europea per la cultura e dall’Accordo di Partenariato Italia 2021-2027 – ha chiosato l’economista – è necessario un coordinamento di forze di ampio respiro, in grado di coinvolgere le istituzioni, il settore dell’economia privata e il Terzo Settore. È auspicabile, in sintesi, la costituzione di un tavolo partenariale pubblico-privato a livello provinciale, in grado di delineare una strategia di sviluppo della cultura e della creatività. Tale strategia potrebbe efficacemente partire da alcuni punti di forza del territorio come Castel del Monte, ad esempio, rappresenta uno dei primi trenta beni italiani più visitati».

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