Nuove risorse per l’ex Ilva di Taranto. Ad annunciarle è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi ieri sera, dopo l’approvazione delle misure di sostegno alle imprese e per la riduzione delle accise sui carburanti. Al siderurgico andranno 150 milioni di finanziamento garantito al 90% dallo Stato (Sace). Leggendo il decreto, però, si apprende che verranno destinati ulteriori 150 milioni di euro tratti da quelli sequestrati al gruppo Riva (1,1 miliardi circa in tutto).
Si tratta di una parte dei 575 milioni che il governo aveva già provato a destinare all’ammodernamento degli impianti nell’ultimo Milleproroghe ma che, in Parlamento, aveva trovato la contrarietà di una fetta importante della maggioranza che chiedeva che venissero spesi per le bonifiche. Risorse queste ultime che dovranno essere destinate, come si legge nel decreto, “di concerto con il ministro dell’Economica e delle Finanze, sentito il Presidente della Regione Puglia, a progetti di decarbonizzazione del ciclo produttivo dell’acciaio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto”. Quello che si era provato a fare con il Milleproroghe, dunque, è stato messo in pratica in parte ieri sera dal governo.
Mario Draghi ha definito l’estensione della garanzia Sace utile per consentire “all’azienda di aumentare la produzione e sopperire alle carenze di acciaio nel Paese. Per questi ultimi due provvedimenti – ha sottolineato – voglio ringraziare in particolare il Ministro Giorgetti. Nelle prossime settimane intendiamo prendere nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva di produrre acciaio”.