La Puglia è quarta in Italia, a ridosso del podio. Peccato che la classifica stilata, sulla base di una rilevazione di Confartigianato, riguardi i neet, l’acronimo che indica le persone, soprattutto i giovani, che non studiano e non cercano occupazione. I pugliesi inattivi rappresentano il 30,6%, dietro solo a Sicilia, Campania e Calabria. Tuttavia, sebbene siano le regioni meridionali a essere relegate agli ultimi posti, l’allarmante fenomeno del gap scuola-lavoro preoccupa a livello nazionale.
Alla convention dei giovani imprenditori di Confartigianato dal titolo “2022. Tocca a noi!”, alla presenza della ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, sono stati mostrati dati impressionanti: nel 2020, 1,1 milione di giovani under 35 non studia e non lavora e 40mila giovani tra i 25 e i 34 anni sono espatriati alla ricerca di un’occupazione, mentre le imprese italiane faticano a trovare il 52% della necessaria manodopera qualificata.
I dati pugliesi mostrati sono perfettamente in linea con il report “Puglia ti vorrei” della Regione dello scorso febbraio, che evidenziava come in Puglia, nel 2020, i neet costituissero il 29,4% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, mentre i disoccupati pugliesi in età 15-24 anni erano il 34,5%. Il problema dei neet pugliesi nel 2020 ha riguardato principalmente le donne, con il 30,4% rispetto al 28,5% maschile. Entrambi i fenomeni, però, sono in diminuzione rispetto ai precedenti dati del 2017, quando, in Puglia, i neet rappresentavano il 33,3% e i disoccupati il 43,3%.
Per cercare di mettere un punto al fenomeno, in Puglia già dal 2014 è attiva NoNeet, un’Ats (associazione temporanea di scopo) che si pone l’obiettivo di favorire l’utilizzo per ragazzi e ragazze delle misure previste dal programma europeo e regionale Garanzia Giovani. Il percorso prevede corsi di formazione gratuiti per i giovani neet. A seguire, c’è una fase finale di incontro con le aziende e in alcuni casi l’attivazione di tirocini della durata di 6 mesi, al fine di mettere in pratica le conoscenze acquisite, con la possibilità di assunzioni. Tanti i traguardi finora raggiunti nella regione: 6374 ragazzi pugliesi formati, 795 corsi gratuiti attivati, 150 tirocini extracurriculari attivati e 2000 attività di orientamento specialistico. Numeri che testimoniano l’importanza del lavoro svolto in Puglia per arginare il triste fenomeno dei neet.