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Nasce la Control room dell’Acquedotto pugliese, il “cervello digitale” che si prende cura dell’acqua – VIDEO

«Un condensato di tecnologie innovative e competenze professionali maturate in oltre un secolo al servizio dell’acqua pubblica e dei suoi beneficiari, i cittadini». Il presidente di Acquedotto pugliese (Aqp), Domenico Laforgia, definisce così la Control room che, da oggi, entra in funzione a Bari. Si tratta di un vero e proprio "cervello digitale" che ha…

«Un condensato di tecnologie innovative e competenze professionali maturate in oltre un secolo al servizio dell’acqua pubblica e dei suoi beneficiari, i cittadini». Il presidente di Acquedotto pugliese (Aqp), Domenico Laforgia, definisce così la Control room che, da oggi, entra in funzione a Bari.

Si tratta di un vero e proprio “cervello digitale” che ha tre principali obiettivi: «La maggior tutela della risorsa idrica, la prevenzione delle anomalie e interventi più rapidi e mirati», spiega Laforgia, aggiungendo che sarà possibile «elaborare modelli per affrontare l’evoluzione dei cambiamenti climatici in atto, con una chiara visione d’insieme di un sistema idrico così complesso ed esteso».

La Control room è una cabina di regia che integra, elabora e gestisce i milioni di dati raccolti da Aqp, accelerando la trasformazione tecnologica avviata dal Gruppo e che mira alla tutela del bene più prezioso, l’acqua, oggi sempre più minacciato.

Consentirà di migliorare l’attività di monitoraggio delle opere strategiche presenti nei 33mila chilometri di reti idriche e fognarie, tra cui 185 depuratori e 5 potabilizzatori; fornire analisi predittive per gestire le manutenzioni in maniera più mirata; tracciare l’intero ciclo delle segnalazioni dei clienti, migliorando le tempistiche d’intervento; supportare, attraverso i dati, il percorso di risanamento delle reti e di riduzione delle perdite; favorire scelte strategiche di tipo data driven. E nel prossimo futuro permetterà di integrare i dati di Aqp con quelli di altri soggetti pubblici e fornitori di servizi, per gestire organicamente le emergenze.

«La buona gestione dell’acqua, garantita in una regione storicamente assetata, è strategica e ci pone come riferimento europeo e mediterraneo», sottolinea il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, evidenziando che «siamo i più bravi a portare acqua da molto lontano, ogni giorno, a casa delle persone. Siamo i più bravi nella depurazione e non a caso abbiamo il mare più pulito d’Italia. Siamo anche quelli che investono di più nel Paese, oltre 100 euro per abitante, come nelle migliori realtà europee. Il prossimo passo sarà integrare i dati della Control room di Aqp con quelli di altre strutture, in primis la Protezione civile».

Tra i principali vantaggi attesi dalla Control room c’è una sempre maggior tutela della risorsa idrica, grazie anche all’implementazione dei sistemi di telecontrollo.

Elemento centrale di questa cabina di regia sarà lo Smart water management, il progetto di digitalizzazione avviato da Aqp nel 2022 che troverà massima espressione nell’ecosistema della Control room. «Questo strumento digitale – spiega Francesca Portincasa, direttrice generale di Aqp – utilizza un approccio what-if in grado di elaborare scenari differenti e utilizza un gemello digitale che replica la rete di Acquedotto pugliese, consentendoci di simulare manovre e prevederne gli effetti. L’evoluzione comporterà la possibilità di intervenire da remoto riducendo i tempi di attuazione e l’integrazione con sistemi di intelligenza artificiale. In più il sistema controllerà lo stato delle utenze e dialogherà con oltre un milione di clienti di Aqp. Grazie a queste soluzioni innovative, siamo già proiettati nel futuro».

Dotata di 8 postazioni per ingegneri dedicati al monitoraggio delle opere e al supporto della gestione operativa, 4 postazioni per gli addetti del contact center tecnico, una crisis room con tavolo touch e display a parete oltra a un videowall Lcd di 7×2 metri, la Control room di Aqp sarà operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

La Control room è ospitata nella sede di Acquedotto pugliese del quartiere San Cataldo di Bari, all’interno di un ex opificio di circa 200 metri quadri: un intervento architettonico che ha coniugato archeologia industriale, materiali ecosostenibili e soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

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