Nasce ufficialmente il consorzio Uva di Puglia Igp riconosciuto dal ministero per la sovranità alimentare. Un trampolino di lancio per valorizzare in Italia e all’estero il bollino blu dell’Igp sull’uva pugliese, un’eccellenza assoluta dell’agroalimentare.
Ieri la presentazione delle attività future del consorzio alla presenza dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il presidente del consorzio, Michele Laporta, ma anche Riccardo Velasco, direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia del Crea che nella sede di Turi sta lavorando alla ricerca sulle uve apirene, oltre al consigliere regionale Filippo Caracciolo.
Obiettivo del consorzio fare sistema per tutelare le varietà autoctone di uva come l’Italia, la Regina e la Pizzutella che rischiano l’estinzione. Ma anche lo sviluppo di nuovi percorsi per migliorare le produzioni, la qualità e le sostanze organolettiche così come gli impianti e i sistemi di controllo per la sicurezza igienico sanitaria.
Attività da sviluppare con università e enti di ricerca. Il Crea di Turi, ad esempio, che ha già riconosciuto due nuove specialità di uva quest’anno e si appresta a valutarne di nuovo. Il tutto nell’ottica di un prodotto che deve rinnovarsi e rivitalizzarsi per rispondere alle nuove esigenze dei mercati internazionali. Il consorzio, in sostanza, avrà diverse funzioni strategiche di tutela, valorizzazione e vigilanza sulle lavorazioni e sulla filiera, anche nell’ottica di una promozione unitaria e univoca del prodotto nel mondo.