Mutui fuori controllo, altra stangata sui baresi: aumenti fino a 500 euro l’anno sui tassi variabili

Fino a 500 euro in più all’anno per chi ha già un mutuo a tasso variabile e rate aumentate di circa 100 euro per chi invece sceglie di accendere adesso un mutuo a tasso fisso. Sono le conseguenze, purtroppo già in atto, dell’innalzamento dei tassi di 75 punti base operato dalla Banca centrale europea negli scorsi giorni. Si parla di un incremento che si aggira attorno al 30%, e il calcolo è presto fatto: chi ad agosto ha pagato una rata di 445 euro a fronte di un mutuo di 100mila euro ventennale, assisterà nei prossimi mesi ad un aumento a 532 euro, che potrebbero salire ancora nella prima metà del prossimo anno.

«Prepariamoci perché la situazione sarà ancora più dura – avverte l’avvocato Antonio Pinto di Confconsumatori -Non è detto che i tassi non aumentino ulteriormente. La Bce ha già annunciato che si riserverà di decidere volta per volta se incrementarli ancora. L’obiettivo è quello di mantenere sotto controllo l’inflazione». Una misura che per Pinto non avrà gli effetti sperati. «Aumentare i tassi allo 0,75% su una inflazione che non è da domanda ma da offerta non ha molto senso – spiega l’avvocato – In questo momento è l’offerta che manca perché le imprese non riescono a produrre, a causa del costo delle materie prime e gli aumenti dell’energia, non certo perché c’è molta liquidità e la gente spende».

Nel frattempo le decisioni che vengono prese in Europa hanno già iniziato a pesare sui bilanci delle famiglie baresi. «Noi abbiamo un mutuo a tasso variabile – racconta Anna Dellino – e il primo aumento significativo è arrivato a luglio di quest’anno, con un aumento della rata mensile di circa 70 euro. Dalle stime fatte con la banca sappiamo già che nei prossimi mesi le nostre rate continueranno ad aumentare di altri 30-40 euro ogni mese. Da oggi fino a dicembre subiremo un aumento di circa 100 euro, e non sappiamo cosa succederà dopo, visto che i valori europei continueranno a salire. L’unica soluzione per chi ha un tasso variabile è cercare di rinegoziare il mutuo con la banca, passando a un tasso fisso, o chiedere una surroga».

L’aumento dei tassi, iniziato mesi fa, ha influenzato pesantemente anche le scelte di chi ha deciso di comprare casa a ridosso dello scoppio della guerra e la conseguente crisi. «Quando ho comprato casa a dicembre scorso – racconta Chiara Ciaula – la banca mi aveva proposto un tasso fisso all’1,04%. Dopo lo scoppio del conflitto e il tasso schizzato al 3,5 – 4% con un aumento sulla rata mensile di circa 180 euro. Per questo il mio consulente finanziario mi ha consigliato di passare ad un tasso variabile a rata costante. In questo caso quello che potrebbe cambiare non è l’importo della rata ma la durata del mutuo che si potrebbe allungare fino a un massimo di ulteriori 10 anni».

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