Motociclisti svitano i bulloni dal ponte del Ciolo: «È instabile». La Provincia: «Procurato allarme»

È diventato virale, sui social, il video di motociclisti che si fermano sul ponte del Ciolo, da poco riaperto, e svitano alcuni bulloni dalla ringhiera del ponte denunciando l’instabilità della struttura.

A stretto giro è arrivata la replica della Provincia di Lecce che, nel chiarire l’infondatezza di una presunta instabilità del ponte, annuncia che «sta verificando la sussistenza delle condizioni per adire alle vie legali per procurato allarme, danneggiamento e danno d’immagine».

La Provincia evidenzia che «quelli ripresi nel video altro non sono che dadi in acciaio inossidabile installati per assicurare l’allineamento d’asse dei moduli della ringhiera del ponte, dunque in alcun modo funzionali alla stabilità e alla sicurezza della ringhiera del ponte stessa».

La scelta di utilizzare elementi in acciaio inossidabile anziché i cosiddetti “autobloccanti”, sottolineano dall’Ente, «è una scelta architettonica e non strutturale, in quanto i singoli moduli della ringhiera non si reggono in alcun modo con la presenza dei dadi. Il fatto che nelle prime fasi di utilizzo del ponte, i dadi abbiano presentato allentamenti, è dovuto alla presenza della naturale escursione termica, degli agenti atmosferici e ambientali incidenti sul ponte: la ditta, infatti, ha provveduto e continuerà a provvedere nei primi mesi al controllo del serraggio dei dadi, come da cronoprogramma».

Le polemiche sulla stabilità e sulla sicurezza della struttura, quindi, «sono destituite di ogni fondamento», concludono dalla Provincia di Lecce.

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