Moria di cozze per il caldo a Taranto, il Comune chiederà lo stato di calamità: «Produzione a rischio»

L’amministrazione comunale di Taranto chiederà alla Regione Puglia la proclamazione dello stato di calamità in riferimento alla crisi che sta attraversando il settore della mitilicoltura a causa delle alte temperature che «hanno fiaccato la produzione, mettendo a rischio anche le attività di raccolta future», come spiega l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Fabrizio Manzulli.

Il Comune ha così recepito le sollecitazioni delle associazioni di categoria del settore: «Attraverso la condivisione e l’ascolto abbiamo trovato con i produttori la strada migliore per sostenerli in questo momento così complesso. Serviva un atto concreto, infatti, e grazie all’impulso del sindaco Rinaldo Melucci, abbiamo avviato questo iter che, lo auspichiamo, darà le prime risposte concrete che il settore richiede», aggiunge Manzulli.

Per l’esponente della giunta comunale tarantina, «la mitilicoltura è una delle leve della diversificazione sulle quali stiamo investendo per offrire al territorio una prospettiva diversa, ci auguriamo che questa attenzione sia prioritaria anche per gli tutti i livelli istituzionali, a partire dal Governo».

Agci Agrital, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare di Taranto, Unci Agroalimentare, Fai Cisl, Flai CGIL e Uila Pesca hanno incontrato la commissione Ambiente del Comune di Taranto, denunciando «l’abbandono – viene spiegato – di ogni progetto di bonifica del mar Piccolo. È stato richiesto un impegno forte e determinante dell’amministrazione comunale affinché il percorso avviato venga ripreso, giacché proprio l’impossibilità di utilizzare il primo seno determina e rende ingestibile l’aumento delle temperature, provocando poi la moria dei mitili».

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