Monte Sant’Elia, da eremo pacifista a base dei missili e ora oasi del Wwf

Sabato scorso il primo dei sette appuntamenti gratuiti dedicati alla scoperta delle biodiversità, nell’ambito del progetto “ParkCode” organizzato dal Wwf Trulli e Gravine che prevede sei mesi di incontri ed escursioni nel bosco Caracciolo e nella masseria Monte Sant’Elia, oasi naturali che si trovano tra Massafra, Crispiano e Martina Franca. Il bosco Caracciolo, che rientra nell’oasi del Wwf Trulli e Gravine, ospita ogni anno decine di visitatori, soprattutto studenti, che hanno così la possibilità di conoscere flora e fauna di un polmone verde incontaminatà della provincia di Taranto, ricco di biodiversità.

Da base missilistica a oasi

Oggi l’area è un’oasi protetta ma nel secondo dopoguerra il bosco era una base missilistica d’eccellenza per gli Stati Uniti. Qui venivano montati i missili Jupiter utilizzati durante la crisi tra Cuba e Unione Sovietica e ancora oggi nel sito sono presenti le rampe in muratura che servivano per i grossi siluri.

L’arrivo degli Hippy

Negli anni Sessanta, terminata la sua missione “militare”, l’area è stata acquistata da Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, uno scrittore, poeta, musicista, pittore e filosofo nativo di San Vito dei Normanni, discepolo di Ghandi, fondatore della comunità dell’Arca, comune hippy ancora oggi attiva in tutto il mondo. È stato lui, insieme ad altri hippy, a riportare in vita l’antica masseria di Monte Sant’Elia nel bosco Caracciolo, che dal 1979 al 1991, è stata la sede della prima comunità dell’Arca in Italia.

La vita in comunità

La comunità si ispira al movimento non violento di Mahatma Gandhi portato in Francia prima e in Italia poi, proprio da Lanza del Vasto. Da quel momento a Monte Sant’Elia si sono riunite tre famiglie hippy e la comunità è così diventata centro di meditazione e insegnamento della pratica non violenta, di promozione di azioni concrete di impegno sul territorio locale, regionale e nazionale, luogo di sperimentazione di uno stile di vita basato su un’economia di sussistenza e rivolto ad un’accoglienza senza riserve, con l’organizzazione di diversi campi dell’insegnamento della non violenza, dell’educazione ambientale, dell’agricoltura biologica, dell’utilizzo delle erbe medicinali e delle fonti di energia rinnovabile, distinguendosi per l’impegno nella lotta contro le centrali nucleari e nella diffusione dell’agricoltura biologica in Puglia. La comunità infatti, è stata tra le prime a sperimentare l’eolico.

La donazione al Wwf Italia

L’esperienza della comunità dell’Arca a Sant’Elia è finita nel 1995 con la donazione della masseria al Wwf Italia, con l’obiettivo di passare il testimone ad un’associazione che ne condividesse le stesse finalità e preservasse le bellezze naturali nell’area circostante che oggi fa parte di un’oasi protetta. La parte più antica della masseria è costituita da un complesso di trulli risalenti al XVII secolo, a cui sono annessi degli jazzi per il ricovero del bestiame. Nell’Ottocento furono infine realizzati gli altri corpi di fabbrica. Ancora oggi, i visitatori dell’oasi Wwf di Monte Sant’Elia rimangono affascinati dalla straordinaria bellezza del paesaggio e dalla spiritualità dei suoi elementi che richiamano all’essenziale e invitano all’indispensabile ritorno ad altri possibili modi di vivere, di agire, di entrare in relazione, nel massimo rispetto della natura e di tutto ciò che essa offre.

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