L’installazione di una pedana per facilitare l’accesso in mare dei disabili a Porto Colombo è senza dubbio un’iniziativa lodevole e inclusiva. Tuttavia, come sottolineato da Alessandro Lofu’, un disabile molese che ha provato personalmente la pedana, il punto scelto per l’immissione in acqua non sembra essere il più adatto.
La testimonianza
Secondo quanto testimoniato da Lofu’, il fondale in quella zona è molto irregolare, pieno di grossi massi e pietre appuntite che possono causare ferite anche gravi ai bagnanti. Sarebbe stato più opportuno posizionare la pedana in un punto con un fondale sabbioso, più sicuro e accessibile. «La pedana – afferma il disabile – è stata rifatta e io l’ho provata per ben due volte. Ritengo opportuno sottolineare un paio di problematiche che rendono impossibile l’accesso a un disabile. Lo scivolo è stato posizionato ad una distanza di oltre 35-40 cm circa dal fondale che peraltro è rimasto pieno di pietre quindi inaccessibile».
La pedana troppo distante
Lofu’ evidenzia altri problemi strutturali della pedana. Oltre alla distanza eccessiva (35-40 cm) dal fondale, anche l’assenza di un blocco laterale sulla piattaforma di accesso, che potrebbe far scivolare le carrozzine o i disabili direttamente sugli scogli sottostanti. «Sicuramente – spiega – sarà un problema venuto fuori dalla mancanza di tempo, perché probabilmente non terminata del tutto, però intorno alla pedana – per intenderci da dove si accede allo scivolo – ci dovrebbe essere una sorta di blocco laterale almeno di una decina o una ventina di centimetri per evitare che le carrozzine o che disabili possono scivolare giù perché adesso è a strapiombo». Nonostante l’intenzione lodevole di rendere più accessibile il mare ai disabili, sembra che nella realizzazione di questa pedana non siano stati presi in considerazione alcuni aspetti fondamentali per garantirne la reale fruibilità e sicurezza. L’auspicio è che le osservazioni di Lofu’ vengano prese in considerazione e che si provveda a sistemare quanto prima i problemi segnalati. «L’amministrazione comunale – conclude – dovrebbe impegnarsi a coinvolgere maggiormente le associazioni e i rappresentanti dei disabili nella progettazione di iniziative di questo tipo, per assicurarsi che rispondano effettivamente alle loro esigenze e necessità. Solo così si potrà realizzare un vero miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità degli spazi pubblici per tutti i cittadini».