Ancora problemi nella gestione cimiteriale del camposanto comunale a Modugno. Dopo il caso della scomparsa delle ossa del neonato morto sessantuno anni fa, emerge un altro caso di mala gestione della necropoli cittadina.
Questa volta a finire nell’occhio del ciclone sono i loculi le cui concessioni sono scadute e per questo liberi, dopo le dovute esumazioni e tornati nella disponibilità del patrimonio cimiteriale. Proprio intorno a questi loculi ritornati liberi ruota la nuova vicenda che vede i cassettoni protagonisti di uno strano traffico di assegnazioni. In pratica ci sarebbero una decina di cassettoni che sarebbero stati assegnati a richiedenti che non avrebbero avuto i requisiti per ottenerli e che con un truffaldino espediente se li sarebbero visti assegnare.
Al momento secondo quanto previsto dal nuovo testo unico di polizia mortuaria e dai regolamenti locali vigenti un cassettone può essere assegnato e acquistato solo in presenza di un decesso. Ma siccome le liste di attesa per ottenere un cassettone, viste le disponibilità del cimitero, sono lunghe, molti familiari di estinti che richiedono il loculo, in attesa di ottenerlo lo seppelliscono, provvisoriamente, in uno dei loculi disponibili già di proprietà di qualcun altro per, poi, ad assegnazione ottenuta, riesumare la salma e seppellirla definitivamente nel cassettone attribuito.
Per ovviare a tutto ciò i furbetti del loculo, con la probabile complicità di qualche ben informato del settore, al momento del lutto fanno richiesta di ottenere un cassettone libero, indicando precisamente quale e dichiarando, falsamente, che lo stesso era stato, precedentemente, assegnato a un parente deceduto da oltre cinquant’anni.
Dichiarazione, questa, che consente al richiedente di esercitare il diritto di prelazione per ottenere quanto richiesto facendo saltare la lista di attesa per la legittima assegnazione. Il giochetto funziona, perché pare che gli uffici comunali preposti, non si sa se per negligenza o colpa, non effettuerebbero i dovuti riscontri per controllare la veridicità della dichiarazione di parentela allegata alla richiesta di assegnazione del loculo. In questo modo, solo, chi sa quali sono i loculi disponibili e conosce chi era il precedente assegnatario può esercitare il falso diritto in barba alla lista d’attesa che, in alcuni casi, diventa lunga di mesi se non di anni.
Sulla vicenda si ipotizza che sia stato acceso un faro da parte delle autorità per cercare di capire chi potrebbe essere la mente o le menti della truffaldina operazione.