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Modugno, cantiere fermo dopo aver usufruito del 110%. I residenti: «Siamo ostaggi dell’impalcatura»

Ostaggi di un’impalcatura. È la situazione di alcuni condomini del “Borgo degli Ulivi“, situato in via Cornole di Ruccia 47 a Modugno. A parlarne sono gli stessi proprietari, che denunciano un disagio che, ormai, perdura da anni. Da 20 mesi, infatti, sono costretti a convivere con delle impalcature ed un cantiere aperto, fermo a causa…

Ostaggi di un’impalcatura. È la situazione di alcuni condomini del “Borgo degli Ulivi“, situato in via Cornole di Ruccia 47 a Modugno. A parlarne sono gli stessi proprietari, che denunciano un disagio che, ormai, perdura da anni. Da 20 mesi, infatti, sono costretti a convivere con delle impalcature ed un cantiere aperto, fermo a causa di motivazioni non ben chiare agli stessi condomini.

«Siamo costretti a tenere le finestre chiuse – raccontano i condomini – viviamo in un cantiere perenne, tra polvere e materiali edilizi. Dobbiamo convivere con ferri esposti, calce e con un’impalcatura che ci toglie l’aria. Non ce la facciamo più».

La causa dello stop ai lavori, iniziati nel 2021, sembrerebbe la mancata cessione del credito d’imposta, da parte delle banche, legato alla richiesta del superbonus del 110%, l’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute, a partire dal luglio 2020, per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati, rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

«Una vicenda alquanto misteriosa – spiegano – per via dei dubbi che rimangono sulle motivazioni per le quali le banche, da ben due anni, non hanno avviato la cessazione del credito d’imposta e, quindi, il cantiere si è bloccato lasciando noi a conviverci».

Lamentano soprattutto il disagio e la situazione di rischio a causa dei mancati controlli in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che il deposito di materiale edilizio, che potrebbe contenere sostanze tossico nocive, giacente negli androni antistanti i portoni di ingresso. Per questo si sono rivolti anche al Comune e si stanno organizzando per avviare un’azione legale.

«Chiediamo al Comune di Modugno – è l’appello dei residenti disperati – di controllare se la documentazione depositata, secondo le norme del DPR 380/2001, sia in regola e se sono stati effettuati i dovuti controlli di competenza. Viviamo in mancanza totale di sicurezza, uno stato di vivibilità precaria e problematica nonché una situazione igienica problematica».

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