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Migranti, Bari può essere città dell’inclusione. Presentato all’UniBa il progetto “Sulle sponde del Mediterraneo”

“Sulle sponde del Mediterraneo: teologia e prassi di dialogo, di inclusione e di pace” il tema del convegno che si è tenuto oggi a Bari per la presentazione del progetto universitario condotto dagli studenti dell’Università del capoluogo pugliese e della facoltà di teologia pugliese. Bari, anche grazie alla sua collocazione geografica, può diventare la città…

“Sulle sponde del Mediterraneo: teologia e prassi di dialogo, di inclusione e di pace” il tema del convegno che si è tenuto oggi a Bari per la presentazione del progetto universitario condotto dagli studenti dell’Università del capoluogo pugliese e della facoltà di teologia pugliese.

Bari, anche grazie alla sua collocazione geografica, può diventare la città dell’inclusione. Questa la conclusione a cui sono giunti gli studenti individuando alcuni punti, in accordo con le istituzioni, che potrebbero diventare immediatamente realizzabili e che sono stati inseriti nella cosiddetta Carta di Bari. Fra questi la creazione della casa del pellegrino, il rafforzamento della collaborazione fra le istituzioni e l’attivazione di un osservatorio permanente per le libertà religiose.

Il rettore Bronzini dell’UniBa, Stefano Bronzini, ha affermato che «Bari può essere la città nella quale incontrarsi e parlare delle differenze».

All’incontro è intervenuto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, che, a margine del convegno ha sottolineato l’importanza di «decidere se vogliamo affrontare il problema migratorio guardando al futuro oppure aumentando le difese e senza un sistema di accoglienza. Speriamo che questa consapevolezza ci porti a creare un sistema intelligente che crei legalità».

«Ci dobbiamo accorgere che il problema migratorio dura da trent’anni – ha aggiunto Zuppi -. Il problema è capire come va affrontato un fenomeno che non finisce in un giorno, che ha dimensioni universali, e che trova la sua faglia nel Mediterraneo». Rispondendo a una domanda sull’operato del governo su questo fronte, Zuppi ha detto di essere «fiducioso perché occorre trovare delle risposte con il concorso di tutti. Non è un problema italiano ma europeo, quindi è necessario il coinvolgimento dell’Europa che sia in grado di dare risposte e certezza».

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