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Mense scolastiche a Bari, per Ladisa nessun conflitto d’interesse: l’azienda ricorrerà al Consiglio di Stato

Conflitto d’interesse? Macché. Tra Ladisa Ristorazione, società barese titolare dell’appalto per la refezione scolastica, e una dirigente comunale che ha curato quella stessa procedura, non sussiste alcun legame sospetto. Con buona pace della cooperativa Solidarietà e Lavoro, che ha segnalato al Tar il rapporto di parentela tra la quella stessa dirigente comunale e una dipendente…

Conflitto d’interesse? Macché. Tra Ladisa Ristorazione, società barese titolare dell’appalto per la refezione scolastica, e una dirigente comunale che ha curato quella stessa procedura, non sussiste alcun legame sospetto. Con buona pace della cooperativa Solidarietà e Lavoro, che ha segnalato al Tar il rapporto di parentela tra la quella stessa dirigente comunale e una dipendente di Finlad (gruppo che comprende Ladisa Ristorazione), e dei giudici amministrativi, che hanno ritenuto di accogliere il ricorso ordinando di ripetere la valutazione.

La vicenda

Il raggruppamento temporaneo di imprese Solidarietà e Lavoro aveva vinto la gara d’appalto indetta dal Comune per la refezione scolastica. Ladisa Ristorazione si era classificata seconda. Dopo ulteriori verifiche, il Comune aveva giudicato incongrua l’offerta dei vincitori, affidando poi il servizio proprio alla seconda classificata. A quel punto, Solidarietà e Lavoro ha fatto ricorso al Tar segnalando la parentela tra la dirigente comunale che aveva istruito la procedura e una dipendente di Ladisa Ristorazione. Di qui il verdetto dei giudici amministrativi.

Come stanno le cose?

Peccato, però, che il conflitto d’interesse lamentato da Solidarietà e Lavoro sia smentito dai fatti. Per comprenderlo basta osservare i punteggi assegnati alle ditte che, a suo tempo, hanno partecipato alla gara d’appalto. Partiamo dall’offerta economica: Ladisa Ristorazione seconda con 19.40 punti, Solidarietà e Lavoro prima con 20. Poi la valutazione tecnica: Ladisa Ristorazione seconda con 76.15 punti, Solidarietà e Lavoro prima con 78.64. Infine, la graduatoria iniziale: Ladisa Ristorazione seconda con 95.55 punti, Solidarietà e Lavoro prima con 98.64. Se questi sono i numeri, risulta evidente come la parentela tra la dirigente comunale e la dipendente di Ladisa Ristorazione abbia penalizzato, non avvantaggiato, questa società.

Il braccio di ferro

I vertici di Ladisa Ristorazione non ci stanno e annunciano che chiederanno al Consiglio di Stato la riforma della sentenza del Tar: «Da circa vent’anni la nostra azienda cura l’appalto della refezione scolastica a Bari. La dirigente comunale in questione esercita quelle funzioni da soli tre anni, mentre la sua parente lavora per Finlad da decenni. È fin troppo evidente come il legame di parentela non abbia in alcun modo avvantaggiato Ladisa Ristorazione. Ed è molto facile ipotizzare legami tra un qualsiasi soggetto e un’azienda che a Bari dà lavoro a 2.300 persone. Siamo pronti a far valere questa posizione in tutte le sedi».

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