Mense a Bari, il Consiglio di Stato “ribalta” il Tar: a Ladisa il servizio nelle scuole del primo lotto

Chi credeva che la partita per la gestione delle mense scolastiche a Bari fosse chiusa, è rimasto deluso. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello contro la recente ordinanza del Tar presentato da Ladisa Ristorazione che, di conseguenza, continuerà a gestire il servizio nelle scuole comprese nel primo lotto dell’appalto almeno fino al prossimo 7 novembre.

Il verdetto

La terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso proposto da Ladisa Ristorazione contro il Comune di Bari e il raggruppamento temporaneo di imprese, formato da Solidarietà e Lavoro e Vivenda, al quale due giorni fa il Tar della Puglia aveva ritenuto che dovesse essere affidata la gestione delle mense nelle scuole del primo lotto. I giudici romani di Palazzo Spada hanno smentito i colleghi pugliesi sia sotto il profilo del fumus boni iuris sia sotto quello del periculum in mora. Sotto il primo aspetto, il Consiglio di Stato ha ritenuto che il Comune, nell’affidare la refezione scolastica a Solidarietà e Lavoro-Vivenda, abbia agito in esecuzione di una precedente sentenza del Tar sulla quale non solo pende l’appello, con udienza già fissata per il 7 novembre prossimo, ma che «presenta profili di contraddittorietà e di inversione dell’ordine logico delle questioni».

Ma perché questa sentenza del Tar è stata censurata dal Consiglio di Stato? Perché, da una parte, il Tar aveva giudicato corretta la procedura di verifica aperta dal Comune di Bari alla luce delle anomalie dell’offerta presentata da Solidarietà e Lavoro-Vivenda; dall’altra parte, però, aveva ritenuto il procedimento di nomina della Commissione di gara, che aveva rilevato quelle stesse anomalie, viziato dal presunto conflitto di interessi del dirigente. Quanto al periculum in mora, poi, secondo il Consiglio di Stato non c’è ragione di negare la gestione delle mense a Ladisa Ristorazione e affidarla a Solidarietà e Lavoro-Vivenda, visto che la questione dovrebbe essere definitivamente risolta al termine dell’udienza del prossimo 7 novembre.

Il commento

«Prendiamo atto con soddisfazione della pronuncia del Consiglio di Stato – fanno sapere i vertici di Ladisa Ristorazione – All’indomani del provvedimento con cui il Tar aveva affidato il servizio di refezione scolastica a Solidarietà e Lavoro-Vivenda, l’assessore comunale Vito Lacoppola aveva fatto sapere di volersi attenere alle pronunce della magistratura. Ora, dopo il decreto del Consiglio di Stato, dovrà fare altrettanto. Noi continueremo a offrire il servizio avendo come stelle polari la salute e la soddisfazione dei bambini, oltre che la serenità delle famiglie».

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