La prima prova scatterà mercoledì. Oggi, nel frattempo, si insedieranno le commissioni e prenderà ufficialmente il via la settimana degli esami di maturità. Sono poco più di 536mila i candidati in tutta Italia, di cui 521.015 interni e 14.993 esterni, per un totale di 27.895 classi. Circa 40mila ragazzi sono attesi dalle prove scritte e orali nelle sei province della Puglia, altri 5.300 in Basilicata. Sull’intero territorio nazionale sono 14mila le commissioni al lavoro da oggi, ciascuna delle quali composta da un presidente esterno, tre membri esterni e tre interni.
Quella che comincerà mercoledì alle 8.30 con la prova di italiano segnerà il ritorno alla normalità per i maturandi. Dopo gli anni della pandemia, degli esami a distanza e soltanto orali, quest’anno si torna alla formula classica caratterizzata da due prove scritte seguite dal colloquio orale. La prima prova, come anticipato, è in programma tra due giorni e sarà uguale in tutto il Paese. Gli studenti potranno scegliere tra sette tracce di ambito artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. In questo modo saranno verificate la padronanza della lingua italiana e le capacità logiche, espressive e critiche dei candidati.
La seconda prova, invece, è prevista per giovedì e varia in base all’indirizzo di studi, ma quest’anno è comunque definita a livello nazionale, mentre nel 2022 le tracce erano elaborate dalle singole commissioni d’esame. L’oggetto del test saranno le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio: versione di latino al liceo classico, prova di matematica allo scientifico e così via per le altre tipologie. Poi sarà la volta del il colloquio orale che, come specificano dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, «ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato».
Fanno eccezione le zone alluvionate dell’Emilia-Romagna, dove gli studenti dovranno sostenere soltanto il colloquio orale che sarà valutato fino a un massimo di 60 punti. Lo stesso punteggio sarà attribuito, complessivamente, alle tre prove, fino a un massimo di 20 punti ciascuna; altri 40 punti al massimo saranno legati ai crediti maturati dagli studenti in base alla media dei voti ottenuti negli ultimi tre anni. In questo modo il punteggio massimo sarà pari a 100, mentre quello minimo coinciderà con 60 punti. Anche quest’anno i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) non sono requisito per l’ammissione all’esame, mentre lo è l’effettuazione delle prove Invalsi che, tuttavia, non concorrono alla valutazione finale.
Ovviamente, a due giorni dalla prima prova, impazza il toto-tracce. Secondo molti il Mim testerà la preparazione degli studenti su Alessandro Manzoni e Italo Calvino, di cui ricorrono rispettivamente i 150 anni dalla morte e i cento anni dalla nascita. Non è da escludere una traccia su ispirata a Gabriele D’Annunzio a 160 anni dalla nascita. Il vero rebus, però, è rappresentato da attualità e storia. Secondo un sondaggio realizzato dal portale studenti.it, il 76% dei candidati ritiene molto probabile una traccia sull’intelligenza artificiale, mentre il restante 24 la giudica troppo scontata.
Tre ipotesi, infine, per la traccia di storia: la guerra tra Russia e Ucraina, il fascismo a 80 anni dalla sua caduta e il 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana in una fase in cui, tra l’altro, si discute di autonomia differenziata e presidenzialismo.