Matera invasa dai turisti ma in città solo 3 bagni pubblici e info point chiusi

Come da ampie previsioni la città di Matera nei weekend dicembrini è presa da assalto.

A far confluire le masse di gitanti nella città dei Sassi ci ha pensato il Presepe Vivente più grande e suggestivo d’Europa, capace di stimolare la curiosità e il desiderio festoso in circa 20.000 visitatori nelle due aperture.

È un fiume umano quello si immette da via Don Minzoni e raggiunge il centro storico, uomini, donne e bambini che si ammassano tra le vie sin dalle prime ore del mattino in attesa dell’inizio del tour agognato.

Qui termina il bel racconto ed iniziano le difficoltà che la città incontra dimostrando lacune logistiche e di gestione che non permettono un’accoglienza adeguata al gran numero di visitatori.

L’evento natalizio per antonomasia ha destagionalizzato il turismo in maniera probabilmente non preventivata, procurando evidenti mal di pancia a chi avrebbe dovuto prevenire i disagi incontrati dai turisti visitando Matera.

I lavori iniziati per piazza Matteotti hanno impedito ai pullman di poter entrare in città, prevedendo per loro una sistemazione provvisoria nei parcheggi del centro commerciale di borgo Venusio, dal quale, navette del trasporto urbano, li accompagnano in via Ugo La Malfa.

In seguito, i gitanti, raggiungono sin dalle prime ore mattutine, il centro storico dove, con grande stupore, scoprono che gli unici bagni pubblici disponibili sono quelli di Piazza Vittorio Veneto, gli stessi al servizio di tutti i turisti, della popolazione locale e del personale impegnato nel mercatino natalizio. Una scelta che si è dimostrata totalmente inadeguata e che ha procurato alla città un grave danno d’immagine.

Non si presentava migliore la situazione negli antichi rioni Sassi, dove erano fruibili solo due bagni, uno in via Fiorentini ed uno in via Madonna delle Virtù.

Se per certi versi l’amministrazione si è impegnata a mostrare una città gradevole allestendo magistralmente aiuole ed offrendo una prospettiva assolutamente festosa, per altri versi ha mostrato ancora un deficit organizzativo che deve condurre a profonde riflessioni. A Matera ci sono altri bagni utilizzabili ma che, per oscure ragioni, restano chiusi. Ricordiamo i servizi di Piazza San Francesco per il centro storico mentre negli antichi rioni restano chiusi i bagni di via Sant’Antonio Abate.

Senza troppi ragionamenti possiamo asserire che soli 3 bagni, tra l’altro chiusi dalle 13:00 alle 15:00, non possono essere ragionevolmente sufficienti per servire questi numeri di presenze.

A rafforzare l’immagine di disorganizzazione l’esibizione del chiosco info-point in desolante abbandono, chiuso nel dicembre 2020 e mai più riaperto ed un intreccio pericoloso di cavi elettrici collegati a quadri mal messi con l’alta tensione alla portata di ogni passante.

Tutto questo, chiaramente, ha prodotto una reazione dei visitatori che oggi ci rende l’immagine indecorosa dei vicoli a ridosso del centro storico presi d’assalto ed utilizzati come vespasiani.

Si cerchino presto soluzioni alternative, perché il mese di dicembre è solo nel pieno della sua attività ed a cavallo dell’ultimo dell’anno, Matera, sarà invasa ancora con forza fino ad almeno la metà di gennaio.

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