Matera in Puglia? Il Referendum per il “trasloco” arriverà entro la fine dell’estate

Potrebbe diventare presto realtà l’annessione della città di Matera alla Puglia. Si farà un referendum e, questa volta, a differenza del 2012 l’iniziativa parte dall’alto, sono gli uomini del Governo centrale a volerlo. È la prima attività della neonata associazione Matera Terra d’Otranto presentata, ieri mattina, in conferenza stampa all’hotel San Domenico dai promotori Corrado Danzi e Tito Di Maggio, già senatori eletti nel collegio di Matera.

“L’uovo di Pasqua di Matera per Potenza” è lo slogan coniato per il lancio dell’associazione che non si pone come obiettivo quello di partecipare all’imminente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale della Basilicata.La mancanza di una comunità di intenti con la città di Potenza, aggravata dal contegno dei politici locali, silenziosi e restii a salvaguardare gli interessi della città di Matera, hanno dato vita al processo di allontanamento della opinione pubblica dalla realtà regionale per accogliere, sempre più, l’idea della vicinanza con la Puglia, terra da sempre simbiotica con il territorio materano.

«Il nostro – spiegano i due senatori – è un progetto che ha come scopo quello di stimolare il protagonismo della città con azioni dirompenti che riteniamo necessarie per consentire a Matera di ricevere le attenzioni che merita e che possono consentirle di accelerare e amplificare i suoi processi di sviluppo. Non si tratta di provocazioni ma di vere e proprie azioni che intendiamo concretizzare senza ulteriori indugi e senza soste fino all’obiettivo finale».

La prima azione sarà quella di raccogliere le 50 firme necessarie per presentare al Comune la richiesta di un referendum per l’annessione di Matera alla Puglia, tenuto conto delle caratteristiche naturali e culturali del nostro territorio. Il referendum richiede la sottoscrizione di 5000 firme e i promotori contano di concludere l’operazione prima dell’estate.

Le firme andrebbero così “processate”: dapprima in Consiglio comunale affinché lo stesso possa deliberare sulla richiesta di consultazione popolare da inviare alla Cassazione per il passaggio di Matera alla Regione Puglia. «Il modello lucano che ci hanno propinato da decenni, se mai fosse esistito – afferma in tanti fra i più giovani – crediamo sia del tutto fallito. Qual è il nostro futuro? In Basilicata viviamo soltanto di assistenzialismo e clientele. Invece noi giovani vorremmo essere artefici del nostro domani. Riteniamo che la Puglia possa darci tante più opportunità».

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