Marina dalla Francia al Salento per sposarsi con se stessa nonostante la malattia: «Le nozze un inno alla vita»

Il primo settembre, sulla spiaggia di Posto Vecchio (Salve), si è celebrato un matrimonio speciale: Marina ha sposato se stessa in quei luoghi che frequentava in estate da ragazza assieme ai genitori.

Marina Muscillo ha 37 anni, è una ballerina originaria di San Pietro in Lama, mamma di due figlie Louane di quasi 17 anni e Romy che ne ha quasi 4. Vivono in Francia, ma il legame col Salento è fortissimo.

Sin da bambina immaginava che un giorno si sarebbe sposata con i piedi nel «suo» mare, circondata dall’affetto delle persone più care. Un anno e mezzo fa la sua vita è cambiata per la diagnosi di un tumore, Raymond, così lo ha chiamato lei.

Marina, quando hai scoperto la malattia non hai smesso di piangere per una settimana ma poi hai deciso di combattere. Quando hai cominciato a chiamare il cancro Raymond?

«Ho iniziato a chiamarlo Raymond una sera in cui scrivevo alle mie figlie. Volevo che avessero dei ricordi di me e ho iniziato a scrivere per trasmettere loro delle cose. Il mio cancro ha un nome complicato e brutto: rabdomiosarcoma alveolare. L’ho chiamato così in modo che non leggessero questo nome barbaro ogni volta. Lui fa parte di me, siamo coinquilini in qualche modo. Così gli ho trovato un nome».

Perché ti è venuta in mente l’idea di celebrare questo matrimonio con te stessa e come l’hanno presa le tue figlie?

«A marzo, dopo un anno di battaglia, i medici mi avevano detto che ero guarita, ma poi ad aprile la situazione è peggiorata: il cancro mi stava divorando e c’erano metastasi nel fegato, nell’utero, nel seno, nell’anca. Mi hanno detto che non sarei guarita. È stato allora che ho deciso di vivere i miei più grandi sogni: un giorno di aprile sul mio letto d’ospedale ho deciso di sposarmi da sola, con i piedi nell’acqua. La mia piccola Romy non capisce davvero la situazione. Lei è troppo piccola. Louane mi ha chiesto perché volevo farlo. E quando le ho spiegato ha capito che volevo festeggiare la vita, la mia vita. Ho imparato ad amarmi da quando Raymond è apparso nella mia vita. Non mi sono mai amata così tanto altrove. Mi trovo bella, anche senza capelli, anche con un corpo completamente trasformato, ho imparato così tanto da me stessa, dalla vita, ho capito qual era il suo valore… chi altro che me stessa potevo sposare?!».

Hai scelto di tornare nella tua terra d’origine per festeggiare questo momento. Il mare è un elemento importante. Che significato ha il Salento per te?

«Mi sento qui a casa. Il Salento è la mia terra, le mie origini, sento il bisogno di tornare alle fonti ogni anno. Questo è vitale».

Il rito è stato officiato da Lucianella Stifani, celebrante laica di matrimoni, che con grande emozione ha raccontato la storia di Marina a tutti i presenti. Le ultime parole pronunciate sono state toccanti per tutti, in particolare per Nadia, la mamma di Marina.

«Oggi si sposa con se stessa, nel Paese che ha custodito i suoi sogni e i suoi ricordi più preziosi. Si promette di amarsi, onorarsi, nella gioia e nella tristezza, per tutta la vita».

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