Manfredonia, via alla demolizione dei nastri trasportatori del porto. Emiliano: «Rimediamo a uno scempio» – VIDEO

Partiranno a breve le operazioni di demolizione dei nastri trasportatori del porto di Manfredonia. «Un passaggio epocale», afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «perché stiamo tornando indietro rispetto a scelte del passato rimediando anche a una serie di scempi paesaggistici e ambientali».

L’abbattimento dei nastri trasportatori lascerà spazio a un maxi investimento da 121 milioni di euro finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il progetto prevede lo smantellamento e, in una fase successiva, il ripristino della connessione ferroviaria con l’area industriale di Foggia Incoronata che collegherà il porto alla linea ferroviaria adriatica e tirrenica, migliorando l’accessibilità portuale e la logistica delle merci.

Questa infrastruttura è finanziata con 80 milioni di euro provenienti dal programma di interventi infrastrutturali sinergici e complementari al Pnrr e 41 milioni di euro in attuazione delle misure previste dal Pnrr per le Zone economiche speciali (Zes).

La giunta regionale pugliese ha approvato un protocollo di intesa con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e con il consorzio per l’Area di sviluppo industriale della provincia di Foggia, per procedere ai lavori di smantellamento.

Da oltre 30 anni si attendevano interventi per i nastri trasportatori del pontile del Bacino Alti Fondali del porto industriale di Manfredonia, che si protendono nel mare per 2 chilometri e mezzo.

Manfredonia, sottolinea Emiliano, «è una delle città meglio infrastrutturate della Puglia. Naturalmente sono anni che c’è una difficoltà industriale che abbiamo affrontato più volte». La Regione, assicura il governatore, «continuerà a puntare sul porto di Manfredonia per una serie di attività che ci auguriamo si possano insediare nella zona industriale».

Per il presidente del consorzio Asi di Foggia, Agostino De Paolis, «la demolizione dei nastri trasportatori segna una svolta che consentirà finalmente lo sviluppo del porto e dell’area aeroportuale. La vicenda è stata segnata dall’inchiesta sui nastri trasportatori». Il riferimento è all’inchiesta della procura di Foggia iniziata a fine del 1992, che portò l’anno successivo all’arresto di 10 persone e alla notifica di avvisi di garanzia nei confronti di deputati che sfociò processo ribattezzato Nastri d’oro.

«Si tratta – conclude De Paolis – di un’opera mai collaudata e consegnata al consorzio Asi solo nel 2003. Adesso questa intesa con la Regione Puglia e l’Autorità portuale può portare ad una programmazione che consente lo sviluppo del porto».

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