Trombe d’aria e tempeste di vento diventano sempre più frequenti in Puglia provocando danni in città e campagna soprattutto per la caduta di alberi pericolanti.
Lo scorso anno, stando a quanto riferisce Coldiretti Puglia sulla base dell’annuario statistico dei vigili del fuoco, se ne sono contate 1.768.
«I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi – spiega l’organizzazione dei coltivatori pugliesi – si abbattono su una situazione diffusa di degrado dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico».
Da gennaio a oggi, sulla Puglia, «si sono abbattuti 66 eventi estremi tra tempeste di vento, fulmini, nubifragi, tornado e grandinate che hanno provocato danni nelle città e nelle campagne con serre scoperchiate, smottamenti e allagamenti, per non parlare dei danni indiretti causati dalla peronospora e dalla scottature con perdite ingenti di cibo dall’uva agli ortaggi», sottolinea Coldiretti.
«Le piante – spiega l’organizzazione – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità».
Per questo, per Coldiretti, è necessario far ricorso «alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini».