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Malcontento nel Leccese. Ad Alessano si dimette la consigliera alla disabilità: «Ancora troppe barriere in strada»

Dopo tre anni di mandato si dimette la consigliera alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità, Chiara Giannì, consegnando nelle mani del sindaco, Osvaldo Stendardo, una lunga riflessione. «Ho fatto un’intera campagna elettorale per abbattere le barriere architettoniche del paese e proprio la mia strada, via Storella, è stata lasciata a metà». Un mal…
Giannì getta la spugna e rimette l’incarico al sindaco

Dopo tre anni di mandato si dimette la consigliera alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità, Chiara Giannì, consegnando nelle mani del sindaco, Osvaldo Stendardo, una lunga riflessione. «Ho fatto un’intera campagna elettorale per abbattere le barriere architettoniche del paese e proprio la mia strada, via Storella, è stata lasciata a metà». Un mal contento nato dopo i lavori nel centro storico e la promessa mancata di una rivalutazione di tutte le strade limitrofe. «In questi tre anni mi sono resa conto del malcontento generale. Solo ad Alessano sembra impossibile chiudere il centro storico al traffico, almeno nei mesi estivi».

Le accuse
«Vedo questo paese addormentato, quasi impotente nella noncuranza altrui. In questi anni ho sentito dire che la mia disabilità è stata usata per raccogliere voti. Non solo da una persona ma da tante». Giannì si dice demoralizzata ma spera ancora in un futuro migliore dove il bene comune prevalga prima delle poltrone.

La reazione del sindaco
Amareggiato e sorpreso, il primo cittadino Stendardo raccolta: «ho cercato di chiamarla più volte ma non mi ha risposto. Purtroppo non si può tornare indietro e saremo costretti a fare la surroga e sostituirla perché le dimissioni una volta protocollate sono irrevocabili. Al prossimo Consiglio – annuncia – la ringrazierà per il lavoro svolto. La nostra è una maggioranza molto compatta ed anche la consigliera dimissionaria ha condiviso tutte le scelte fatte dall’amministrazione, compresa quella del centro storico. Quello dei diritti delle persone con disabilità è sempre un tema delicato. Noi siamo il paese di don Tonino Bello, e quindi inclusivo. Non potrebbe essere diversamente», conclude Stendardo.

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