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Il sindaco di Sternatia indagato per stalking contro l’ex compagna. L’avvocato: «Accuse infondate»

Un sindaco salentino, e presidente della Fondazione Notte della Taranta, è indagato per stalking nei confronti della sua ex compagna. Massimo Manera, sindaco di Sternatia, è stato iscritto dalla procura di Lecce sul registro degli indagati con l'accusa di atti persecutori. Secondo l'accusa, l’uomo non accettava la separazione e avrebbe messo in atto una serie…
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Un sindaco salentino, e presidente della Fondazione Notte della Taranta, è indagato per stalking nei confronti della sua ex compagna. Massimo Manera, sindaco di Sternatia, è stato iscritto dalla procura di Lecce sul registro degli indagati con l’accusa di atti persecutori.

Secondo l’accusa, l’uomo non accettava la separazione e avrebbe messo in atto una serie di atti persecutori nei confronti della donna, una 52enne residente in un altro comune che lo scorso agosto era andata in Questura a Lecce dichiarando di essere sottoposta a continue vessazioni dall’uomo e chiedendo che Manera venisse ammonito. Atto che il questore ha provveduto a far notificare al politico salentino col divieto di qualsiasi tipo di contatto.

Il sindaco avrebbe però continuato a perseguitare l’ex compagna inviandole continuamente mail, arrivando anche a seguirla per le vie del centro di Lecce lo scorso dicembre. L’ammonimento disatteso ha fatto sì che il reato diventasse quindi perseguibile d’ufficio. Nei giorni scorsi alle parti è stato notificato l ‘avviso di conclusione delle indagini.

Manera dal 2013 è presidente della fondazione “Notte della Taranta”. Nel febbraio dello scorso anno fece scalpore un suo post pubblicato sui social in cui avvisava i suoi concittadini della fine della sua relazione sentimentale.

Stalking contro l’ex compagna: legale Manera, accuse infondate

«Attendiamo serenamente il lavoro e le decisioni dei Giudici, confidando che venga al più presto dichiarata la assoluta infondatezza della ipotesi di reato», scrive in una nota il legale di Manera, Stefano De Francesco. «Per rispetto al lavoro della Magistratura – aggiunge – ci asteniamo, doverosamente, da qualunque commento sul merito alla vicenda. Il clamore mediatico (che speravamo non giungesse in una fase così prematura del procedimento) e il ruolo pubblico del Manera (rimarcato dai titoli della notizia già apparsi) impongono solo di precisare che abbiamo provveduto a rappresentare le nostre ragioni al Pubblico Ministero, anche attraverso una articolata memoria difensiva, supportata da ampia documentazione».

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