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Magie, fatture, tarocchi: i pugliesi spendono 45 milioni all’anno per veggenti e guaritori

Maghi e chiromanti, la Puglia ci crede ancora. La regione occupa il sesto posto nella classifica per numero di maghi, veggenti, medium e guaritori presenti in Italia. A testimoniarlo è il report dell’Osservatorio Antiplagio “Magia, pseudoscienza, intelligenza artificiale e altre pseudoscienze”, che ha stilato il documento in base a 28mila dati, raccolti negli ultimi 30…

Maghi e chiromanti, la Puglia ci crede ancora. La regione occupa il sesto posto nella classifica per numero di maghi, veggenti, medium e guaritori presenti in Italia. A testimoniarlo è il report dell’Osservatorio Antiplagio “Magia, pseudoscienza, intelligenza artificiale e altre pseudoscienze”, che ha stilato il documento in base a 28mila dati, raccolti negli ultimi 30 anni, da maggio 1994 a maggio 2024.

Il numero totale degli occultisti che ricevono in studio sono 20mila. Ingente e significativo il numero totale dei loro clienti, ben 1milione e 200mila. Considerando un esborso medio annuo di 500€ a cliente, la spesa globale per i consulti in studio, che sono solo il 10% del totale, è di ben 600 milioni.

Facendo i conti in tasca ai parapsicologi e tenutari di poteri paranormali, il guadagno medio annuo, per ogni singolo occultista che riceve in studio, è di 30mile euro netti, rigorosamente in nero. Il 90% dei consulti avviene online o al telefono, per un indotto che sfiora i 5,5 miliardi. Grande complice dell’incremento dei consulti a distanza è stato il Covid19, che ha quasi invertito il rapporto consulti in presenza/consulti a distanza.

In Puglia sono 1.100 gli occultisti presenti sul territorio, con un numero di clienti pari a 75mila e una spesa annua di 45 milioni. Al primo posto c’è la Lombardia, con 2500 presunti maghi, 180mila clienti e una spesa di 90milioni di euro.

Al secondo posto la Campania, con 2200 maghi, 150mila clienti e una spesa di 80 milioni annui. Al terzo posto, ma sempre sul podio, c’è il Lazio, con 2mila maghi, 140mila clienti e 75milioni di euro spesi all’anno.

L’evasione delle imposte, superata solo dalla criminalità organizzata, è la più alta in assoluto rispetto a qualsiasi altra attività, il 98%. Ma si tratta di un reato che, spesso, rimane impunito perchè soltanto 2 clienti su 100 affermano che gli è stato rilasciato un regolare documento fiscale. Il 54%, invece, ha ricevuto una quietanza anonima.

Mentre il 44% non ha avuto alcuna certificazione. Ma chi sono i clienti abituali? In Puglia, come nel resto d’Italia, la fotografia che l’osservatorio scatta è di un cliente cattolico, prevalentemente donna dai 61 anni in su.

Di fronte ad eventuali truffe, appena il 3% delle vittime sporge denuncia perché predominano la vergogna e la paura di ritorsioni, ricatti e riti di magia nera, a discapito della speranza promessa dagli occultisti, dietro lauto compenso.

In aiuto dei truffatori, che quest’anno hanno aumentato la percentuale di pubblicità in rete dal 6% nel 2009 al 41% nel 2024, arriva anche l’intelligenza artificiale, usata per condizionamenti psicologici, mistificazioni e manipolazioni mentali.

La solitudine e la facilità con cui i social permettono di avvicinare e conoscere tutto delle persone, rendono il fenomeno

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