«La città di Altamura è in possesso di tutti i requisiti necessari per presentare la prossima candidatura quale Capitale italiana della Cultura 2026 per il riconosciuto patrimonio che si articola in risorse di alto valore artistico, culturale, storico, paesaggistico, archeologico e anche enogastronomico». Con queste parole della delibera la Commissaria Maria Rita Iaculli ha lanciato la sua sfida convinta che Altamura abbia tutte le carte in regola per presentarsi al cospetto degli esperti che a gennaio 2024 dovranno decretare la città vincitrice.
A convincere la commissaria sarebbero una serie di peculiarità come la Cava dei dinosauri, l’Uomo di Altamura, il Museo Archeologico Nazionale, il centro storico con i suoi claustri, la Cattedrale federiciana coi Matronei ed il Museo Diocesano, il complesso ipogeo di San Michele delle grotte, il Pulo e le masserie fortificate sparse su tutto il territorio, i presidi del pane e della lenticchia riconosciuti in tutto il mondo, la storia e le vicende del Campo 65, il teatro Mercadante e luoghi storici come il Museo Etnografico, la Tipografia Portoghese e il palazzo dell’Acquedotto.
«L’idea della candidatura è nata dopo pochi giorni dalla mia nomina ad Altamura, dopo essermi resa conto di quanto fosse forte la città e di quante caratteristiche la contraddistinguevano, -ci racconta.- Una città così forte e con millenni di storia deve fare un salto di qualità non all’interno -dove già è riconosciuto il suo essere attiva e piena di iniziative- ma ha bisogno di un riconoscimento a livello nazionale. Possiamo dire che è stato un capriccio che ho preso appena ho messo piede ad Altamura».
La dott.ssa Iaculli, di origini lucane, ha vissuto in prima persona, come cittadina, anche la fase della candidatura della città dei sassi ed è convinta della forza data dalle spinte provenienti dal basso.
«Quando c’è stata la visita della commissione a Matera, tutti i cittadini erano in piazza assieme ai sindaci di tutta la regione. Certo, come capitale europea c’era un impegno diverso, ma senza la condivisione della cittadinanza non si va avanti. Ad Altamura già qualche imprenditore mi ha contattata, chiedendo se servissero sponsorizzazioni, -continua la Iaculli.- Nelle prossime settimane mi riservo di prendere contatti con tutti i sindaci dell’area murgiana per stringere patti ed accordi. Questo deve essere un volano per tutta l’area».
Non è la prima volta che la città prova a candidarsi; un altro tentativo fu fatto con l’amministrazione Forte. «Non so esattamente cosa successe in passato, né so se sono stati fatti dei passi in avanti, -chiosa.- Sono certa, però, che bisogna sognare in grande ed io mi sono permessa di sognare per tutta la città. Farò in modo che si attivino tutti quegli interventi che possano trasformare il sogno in realtà. Sarà l’occasione per superare i limiti che ci sono».