La ricercatrice biscegliese Lucia Silvestris, già responsabile nazionale dell’esperimento Compact Muon Solenoid, uno dei quattro grandi rivelatori di particelle installati presso l’acceleratore Large Hadron Collider del Cern di Ginevra (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) e ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Bari, è stata nominata vice spokesperson (portavoce) del Cms Experiment. Ricoprirà tale ruolo fino al 2024.
Congratulazioni, dottoressa. Ci spieghi in cosa consisterà il suo nuovo ruolo.
«Grazie innanzitutto. Ancora per un mese sarò referente per la comunità italiana dell’esperimento Cms all’interno di un gruppo di oltre 3000 fisici di 55 Paesi diversi e per cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare contribuisce con circa 350 tra fisici e ingegneri provenienti da 14 sezioni e due laboratori nazionali. Lascerò questo incarico per affiancare, insieme al collega Wolfgan Adam, la spokesperson Patricia McBride nella direzione dell’esperimento. Discuteremo con le varie comunità circa il funzionamento del procedimento Cms Experiment. Il nostro lavoro si suddividerà in tre fasi operative: la prima di acquisizione dati, la seconda di upgrade (che durerà fino al 2023) e un’ultima importante fase di analisi che speriamo si traduca in scoperte. Questo è sempre il goal finale di ogni ricercatore».
Come ha appreso la notizia del suo nuovo incarico?
«Con grande entusiasmo soprattutto perché c’è stata grande collaborazione e grande comunione di intenti: sono stati tutti concordi con la mia nomina e questo non può che farmi enorme piacere».
Tanti viaggi di lavoro, la distanza dalla sua terra, ma come conserva il rapporto con la sua Bisceglie?
«Ho ereditato dai miei genitori una campagna a Bisceglie. Ho il sogno di rimettere su l’azienda agricola di famiglia con le tecnologie che conosco. Bisceglie è e resterà sempre casa mia. Inoltre sono socia del Rotary Club di Bisceglie dove ci sono tantissimi professionisti, ma che per me sono amici».
Un messaggio da rivolgere ai giovani che vogliano intraprendere l’affascinante percorso professionale nel mondo della fisica?
«Ho due messaggi da rivolgere. Uno più generico rivolto a tutti i giovani: fate ciò che ritenete più giusto per voi, che vi piace. Il lavoro dovete sceglierlo voi, non serve seguire percorsi di amici o suggerimenti o condizionamenti legati alla famiglia se quel percorso non fa per voi. Dovete tornare a casa e non dire ‘sono stanco del mio lavoro’, ma dicendo ‘ma quant’è bello il mio lavoro’. Il secondo messaggio a quanti abbracceranno le materie Steam (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica): c’è uno spazio amplissimo da esplorare e da sondare, ci sono tantissime possibilità oggi rispetto al passato. Credo che, nonostante possano presentarsi degli ostacoli che fanno parte della vita, potrete avere soltanto un futuro brillante se scegliete questo settore».