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L’onda arcobaleno colora Bari: in 10mila sfilano al Pride – VIDEO

«Il colore dell'amore è universale, dopo 53 anni noi esistiamo e resistiamo. Abbiamo tanto da fare e non ci fermeremo mai. Il Bari pride non è un Carnevale ma una manifestazione di diritto e di colore». È il coro unanime dei partecipanti al corteo del Bari Pride, partito poco dopo le 17:30 da piazza Umberto:…

«Il colore dell’amore è universale, dopo 53 anni noi esistiamo e resistiamo. Abbiamo tanto da fare e non ci fermeremo mai. Il Bari pride non è un Carnevale ma una manifestazione di diritto e di colore». È il coro unanime dei partecipanti al corteo del Bari Pride, partito poco dopo le 17:30 da piazza Umberto: secondo gli organizzatori sono circa 10mila i manifestanti e in testa al serpentone arcobaleno c’è anche il sindaco del capoluogo pugliese e presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

Il corteo attraverserà tutto il centro della città per concludersi, verso le 20:30, sul lungomare.

«Vogliamo il diritto del futuro, per questo adesso appendiamo la nostra bandiera al palazzo delle poste dell’università di Bari. Noi – ha detto Asia Iurlo, portavoce del Bari Pride – vogliamo la rivoluzione».

Musica, bandiere e striscioni accompagnano la manifestazione. «Portiamo in piazza le nostre voci, contro un blocco di odio che ci vorrebbe in silenzio e ai margini – sottolinea Iurlo – alla vergogna degli applausi per l’affossamento del ddl Zan, vogliamo che si risponda in un solo modo: con l’approvazione, integrale, della legge regionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia».

«Il Pride è un momento di confronto e di riflessione, è anche una protesta pacifica rispetto al fatto che ci sono diritti di tante persone che non vengono riconosciuti. Ognuno di noi qui è venuto portando la propria esperienza. Io ho portato quella del sindaco: ho visto molto dolore in molte persone che si sono sentite discriminate, alcune sono state addirittura aggredite», ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro.

«Porto con me però – ha aggiungo il sindaco – anche la gioia di aver visto tante persone poter testimoniare il proprio amore davanti a tutti grazie alle unioni civili. La prima volta mi è capitato di unire civilmente due persone che hanno avuto i figli del precedente matrimonio che facevano da testimoni a quell’unione, ed erano tutti felici. E questo credo sia importante per la nostra città e il nostro Paese».

«Oggi – ha concluso – tuteliamo i diritti di tutti. Dietro i colori della bandiera Lgbtqi ci sono il diritto ad amare e quello ad essere se stessi».

Fotoservizio di Luca Turi.

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