Un laboratorio terapeutico ma anche un vero e proprio luogo per imparare a preparare le orecchiette sotto la supervisione d’eccellenza dello chef stellato Massimo Bottura.
Si chiama “Orecchiette – La pasta che vorrei” il laboratorio di inclusione sociale per ragazzi autistici che sarà presentato giovedì prossimo a Masseria Traetta, a Ostuni.
A introdurre l’iniziativa sarà Annamaria Berardini De Pace, presidente onoraria della Yuri Srl Benefit Corporation, la società benefit fondata per realizzare in Puglia progetti e iniziative di sostegno e inclusione.
I ragazzi coinvolti prepareranno uno dei prodotti d’eccellenza della cucina pugliese per un progetto con diverse finalità, tra cui l’educazione al cibo e il coinvolgimento degli allievi anche nell’economia sociale del territorio.
Le orecchiette che realizzeranno saranno infatti poi vendute e il ricavato utilizzato per altre attività con fini sociali.
«”Orecchiette – La pasta che vorrei” nasce per iniziativa di un gruppo di professionisti della ristorazione, dell’agroalimentare della salute e della scienza – spiega Giuseppe Primicerio, direttore di Masseria Traetta e presidente della Yuri Benefit Corporation – che hanno deciso insieme a me di coltivare e donare un progetto sociale per ragazzi autistici del nostro territorio».
Si tratta di un progetto multidisciplinare con un comitato scientifico che vedrà la presenza anche del cardiologo Fabio Sgura e di Bottura, ideatore di “Tortellante”, idea gemella nata in terra emiliana.
Sgura e lo chef stellato giovedì saranno in collegamento durante la presentazione del progetto.
«Vogliamo creare un laboratorio terapeutico-abilitativo dove giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca, un luogo di condivisione e convivialità per stare insieme, creare e gustare la bellezza di un prodotto importante della tradizione gastronomica pugliese come le orecchiette, realizzate – conclude Primicerio – con un impasto gluten free con acqua di mare purificata, senza aggiunta di sale, grazie alla collaborazione con “Mhare”».