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L’inflazione pesa sulle pensioni, Coldiretti Puglia: «Un nonno su tre vive con meno di mille euro al mese»

Con l’aumento dell’inflazione ed il caro bollette, si aggrava lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% dei pensionati che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese. A scattare la fotografia della situazione dei pensionati in Puglia è la Coldiretti regionale. Uno…

Con l’aumento dell’inflazione ed il caro bollette, si aggrava lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% dei pensionati che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese.

A scattare la fotografia della situazione dei pensionati in Puglia è la Coldiretti regionale.

Uno scenario che si fa più pesante nelle aree rurali, dove oltre il 30% dei nonni vive, spiega l’associazione dei coltivatori pugliesi, «in povertà assoluta» e necessita «di politiche di sostegno e socio-sanitarie».

Per Coldiretti è necessario, dunque, «intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse, eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria».

Specie nelle aree rurali, prosegue Coldiretti Puglia, il ruolo degli anziani è essenziale: «La presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 40 per cento dei pugliesi un fattore determinante per contribuire alla gestione familiare, mentre il 35 per cento guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico. C’è poi un 17 per cento che ne apprezza i consigli e l’esperienza ed un 4 per cento che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico».

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